Rosci torna al lavoro gli antifascisti lo aiutano con il rock
Stasera raccolta di fondi al concerto della Banda Bassotti Il militante è ai domiciliari per gli scontri di Roma
TERAMO. Davide Rosci, il giovane militante di Azione antifascista di Teramo da due mesi agli arresti domiciliari con l’accusa di avere avuto un ruolo negli scontri di Roma dello scorso ottobre, può tornare al lavoro. Il permesso gli è stato concesso dal giudice, che ha accolto la richiesta della difesa. E intanto anche il suo collettivo si mobilita per trovare fondi per aiutare il ragazzo a sostenere le spese legali. L’occasione si presenterà stasera stessa, con il primo concerto a Teramo della Banda Bassotti: il gruppo ska punk, in occasione del nuovo lavoro “Siamo guerriglia”, si esibirà al campo dello Smeraldo, in via Maestri del lavoro. «Il concerto è gratuito, ma chi vuole può contribuire con un’offerta», spiega Paolo Lembo, di Azione antifascista Teramo. «I soldi raccolti serviranno a sostenere Davide, in attesa che possa tornare in libertà». Il concerto è il corollario di una giornata ricca di iniziative. Alle 18 è previsto il torneo di calcio per bambini e in contemporanea sarà allestita la mostra “Innocenti e colpevoli”: 15 pannelli, con fotografie e didascalie, che raccontano il punto di vista del collettivo antifascista «sugli omicidi di Stato, dai morti di Reggio Emilia, alla storia di Giorgiana Masi. Vicende per le quali nessuno ha pagato». Si potrà anche partecipare a un incontro-dibattito sulla biblioteca popolare diffusa. In serata, prima del concerto della Banda Bassotti, previsto per le 22, spazio ai gruppi teramani Diddio Machine e Rockandock Falk & Blues Entertainment Band. Una manifestazione per coniugare, dunque, divertimento e impegno politico e sociale, che il collettivo antifascista ha realizzato a proprie spese, con collette e cene di autofinanziamento. «Il Comune ha messo a disposizione il posto», precisano gli organizzatori. Che, negli anni, hanno dato anche una mano a sistemare il campo. Dagli spogliatoi, che sono stati ripuliti, ai bagni, rimessi a nuovo. «Ogni anno organizziamo il torneo di calcetto antirazzista», spiega ancora Paolo Lembo. «Si creano così spazi di aggregazione in grado di portare a riflessioni diverse dalla cultura dominante, che aiutano a realizzare un mondo migliore».
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