Roseto, bimbo annegato: «Quel tratto di mare non è sorvegliato» 

Il capo dei bagnini: è pericoloso, servono boe per vietare i bagni. Aperta un’inchiesta. Oggi alle 17 i funerali di Elidion, venerdì fiaccolata

ROSETO. «È un tratto di mare molto pericoloso quello a ridosso del pontile, dove le correnti si incrociano formando in acqua dei mulinelli che, per un nuotatore poco esperto, possono risultare fatali». Lo affermano sia la capitaneria di porto sia l’associazione dei bagnini dopo la tragedia del piccolo Elidion Bufi, il bambino di 6 anni annegato due giorni fa proprio lì, nelle immediate vicinanze del pontile. Inoltre la piccola lingua di sabbia a nord tra il pontile e il lido “Orsa minore”, dove il bambino sarebbe entrato in acqua, purtroppo non è sorvegliato. «Non è di nostra competenza», dice il responsabile dell’Omnia service Armando Capuni, «ma è chiaro che l’occhio del bagnino è sempre vigile e, in caso di pericolo, siamo sempre intervenuti. Purtroppo neanche a sud del pontile c’è sorveglianza, anche se la spiaggia con i sassi è balneabile. Solleciteremo l’amministrazione comunale affinché in quei due tratti si possano predisporre delle misure di sicurezza come, ad esempio, delle boe che interdicano la balneazione in prossimità del pontile».

leggi anche: L'elicottero del 118 intervenuto per portare soccorso a Roseto, nel riquadro il piccolo Elidion Bufi (foto Luciano Adriani e Luca Venanzi) Roseto, annega a 6 anni, la madre gli aveva detto di non tuffarsi Il bambino è sfuggito al controllo ed è andato lo stesso a fare il bagno, ma è stato sopraffatto dalla corrente. Il corpo trovato vicino al pontile

Intanto prosegue la ricostruzione dell’accaduto da parte di carabinieri e capitaneria di porto. Non c’è neanche un testimone purtroppo, per cui si stanno vagliando due ipotesi: la prima è che il piccolo sia entrato in acqua a nord e, con il risucchio, ci sia stato il trascinamento del corpo verso sud, la seconda è che potrebbe essere passato sopra il pontile ed essere entrato in acqua direttamente a sud, dove è stato poi ritrovato il corpo. La Procura, nel merito, ha deciso di aprire un’inchiesta, per il momento senza indagati.
In quel tratto, tre anni fa, furono salvate quattro persone da un ex bagnino, Michele Costantini, che ci spiega la pericolosità della zona. «Lì ci sono stato per quattro anni», dice Costantini, «ed è la zona più pericolosa di Roseto. Mi è capitato di salvare tre fratelli e anche una signora. In prossimità del pontile si formano dei mulinelli in acqua che rendono difficoltosa sia la nuotata che una semplice camminata. Per un adulto i rischi sono minori, per un bambino il rischio è alto. Io i genitori con i bambini, per una questione di sicurezza, li facevo mettere 20 metri più a nord, dove c’è il limite acque sicure del lido Orsa minore. Non so come siano andate le cose, mi dispiace molto per il bambino».
La salma del piccolo Elidion è stata riconsegnata ai familiari, visto che il magistrato non ha ritenuto necessaria l’autopsia. Il parroco del Sacro Cuore, padre Antonio, ha predisposto la camera ardente nella cripta della chiesa fino a oggi pomeriggio alle 17, quando ci sarà il funerale. Per venerdì 7 luglio, inoltre, alle 20.30 è prevista una fiaccolata in ricordo di Elidion Bufi con raduno in piazza Sacro Cuore, per poi partire alle 21 con il passaggio sotto la casa del bambino e arrivo al parco Patrizi dove ci sarà una piccola funzione religiosa.
Luca Venanzi
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