Roseto, un’ora in cerca dei farmaci salvavita

Odissea notturna tra Prontofarmaco e farmacia di turno per un rosetano che ottiene a fatica le medicine e accusa: «A Milano, dove vivo, non è così»

ROSETO. A Roseto anche un medico può andare incontro a seri problemi di salute per una banale puntura di vespa, se i farmaci ‘salvavita’ non arrivano in tempo. Per fortuna l’episodio di cui è stato protagonista Dino Lelli, un medico residente a Milano ma con domicilio a Roseto, dove si trova ora in vacanza, si è risolta senza drammi, ma l’esito poteva essere ben diverso. «Lunedì sera», racconta il medico, «ho avuto bisogno di adrenalina fiale e Deltacortene per scongiurare una possibile reazione allergica o peggio anafilattica da puntura di vespa. Alle 22,50 ho cercato su internet la farmacia di turno e telefonato, senza risposta». Il medico si è quindi rivolto ai vigili urbani, i quali gli dicono che per necessità di farmaci bisogna rivolgersi al servizio ‘prontofarmaco’, ma occorre la ricetta. «Alla mia obiezione sull’urgenza di avere dei farmaci salvavita», riprende Lelli, «subito mi fanno parlare con un collega medico, il quale mi dice sia che ha l’adrenalina, sia che mi offre la ricetta, ma devo andare a prenderla. Rinuncio e mi reco alla farmacia, con fatica; suono e non risponde nessuno». A questo punto Lelli compone il numero di cellulare che si trova nella bacheca della farmacia di turno e in breve arriva l’addetto. Intanto si è fatta mezzanotte, quindi un’ora dopo la puntura di vespa, e per fortuna, nonostante le patologie che rendono a rischio le condizioni di salute del medico, la situazione non evolve al peggio. «Ottengo i farmaci», continua Lelli, «pago (anche il diritto notturno di 3,87 euro) e chiedo come mai la farmacia di turno è senza farmacista. A Milano nessuna farmacia è priva del farmacista, nemmeno per un minuto. Quella di turno risponde sempre al telefono e non viene chiesto nulla oltre al costo dei farmaci. La risposta è: “Si tratta di una convenzione con la Asl; e poi io ho fatto il turno di giorno e lei perché, se è medico, non ha nella sua borsa questi farmaci?”».

Intanto il sindaco Enio Pavone annuncia che l’amministrazione ha in programma di potenziare la farmacia comunale, in attesa di rimetterla sul mercato dopo due aste andate deserte. «È nostro intento», dice infatti il primo cittadino, «dare nuovo sprint al servizio, renderlo più competitivo e fra qualche tempo rimettere la farmacia sul mercato». «La decisione di fermare la vendita della farmacia per i prossimi tre anni era stata assunta in fase di delibera di consiglio», ricorda il vicesindaco Alfonso Montese, «nella valutazione infatti avevamo pensato fosse utile far stabilizzare il mercato e verificare le nuove condizioni. Ora ci concentreremo sulla riorganizzazione del servizio con l’assunzione di nuovo personale, sia un farmacista che commessi per il banco».

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