San Flaviano, resta solo la festa religiosa
Il comitato in onore del patrono ridimensiona il programma: si terranno processione, messa e rassegna dei cori
GIULIANOVA. La festa di San Flaviano si ridimensiona e torna ad essere prettamente religiosa, così come stabilito nella missiva del vescovo di Teramo-Atri Michele Seccia inviata la scorsa settimana al sindaco Francesco Mastromauro e ai parroci giuliesi. Il vescovo, infatti, vista la devozione dei giuliesi nei confronti della Madonna dello Splendore, ha comunicato che sarà il 22 aprile, e non più il 24 novembre, ad essere considerata anche festa civile.
Il comitato per i festeggiamenti in onore di San Flaviano, presieduto da Flaviano Di Giosafat, si è riunito lunedì sera, insieme al parroco del duomo di San Flaviano don Domenico Panetta e al sindaco, per discutere dei cambiamenti da apportare alle celebrazioni in onore del patrono cittadino. Il presidente Di Giosafat, all’inizio della riunione, si è detto dispiaciuto di aver appreso solamente dalla stampa la notizia del “declassamento” della festa del patrono e non direttamente dalle parole di don Domenico; inoltre il presidente Di Giosafat ha precisato che non si è mai trattato di una guerra tra santi, ma solo di organizzare al meglio la ricorrenza religiosa. Il parroco, dal canto suo, ha risposto di non aver gradito che la macchina organizzativa della festa fosse già stata avviata da febbraio senza che nessuno lo avesse prima interpellato sul programma e che la lettera del vescovo ha solo esaudito una richiesta del popolo, visto che molti fedeli non potevano più partecipare alla processione mattutina della Madonna perché impegnati a lavoro. Anche il sindaco, a cui Di Giosafat aveva manifestato la volontà di dimettersi dal comitato, ha dichiarato che il culto del santo, essendo il patrono di Giulianova, deve comunque continuare. «Il comitato», ha commentato don Domenico, «ha preso atto della volontà dei fedeli e del vescovo. La festa della Madonna è da sempre la manifestazione religiosa più sentita. Non è nemmeno giusto fare 5 giorni di grandi festeggiamenti nel mese dei morti: San Flaviano tornerà ad essere una festa religiosa, culturale e storica». Niente più settimana di appuntamenti, dunque, niente più sbandieratori, sfilate di auto d’epoca e niente più folklore, ma solo tradizione religiosa e cultura.
Oltre alla processione con le reliquie del santo e alla messa celebrata dal vescovo Seccia il 24 novembre, che quest’anno coincide con la chiusura dell’anno della fede, ci sarà solamente la rassegna dei cori nel duomo di San Flaviano e alcuni incontri di carattere storico, indirizzati agli appassionati ma soprattutto ai ragazzi delle scuole, affinché possano riscoprire la figura del vescovo martire, le cui spoglie approdarono il 24 novembre già prima dell’800 d. C., forse a causa di una tempesta in mare, a Giulianova, allora Castrum Novum, poi rinominata Castel San Flaviano, proprio in onore del martire.
Margherita Totaro
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