Sparatoria nel Teramano: bandito ucciso

Castelnuovo, la polizia blocca gang romena, un ladro estrae la pistola e viene freddato

TERAMO. Un inseguimento, una sparatoria, un conflitto a fuoco con la polizia, un bandito ucciso da alcuni colpi di pistola sparati da un agente: fotogrammi di una serata che esplode in tragedia a pochi chilometri da Teramo. Tra le 20 e le 22 Castelnuovo Vomano diventa teatro e via di fuga di una sparatoria che lascia a terra un uomo, fino a tarda serata ancora senza nome, e scatena una caccia all’uomo che blinda un paese intero alla ricerca di tre complici scappati a piedi tra case e campagne.

La vittima è un cittadino straniero: forse un albanese, forse un romeno, arrivato con tre complici su una Mercedes nera rubata a Guidonia. Una macchina segnalata da alcuni cittadini di Basciano che hanno dato l’allarme quando hanno visto i tre uscire ed aggirarsi intorno ad una casa. Hanno pensato che fossero ladri, che fosse la banda che ormai da settimane semina paura e terrore nei paesi del Teramano. Così è scattata la telefonata al 113. In zona è arrivata una volante della polizia che ha subito intercettato la Mercedes. Il resto è la cronaca di una serata che non sarà più la stessa. Per nessuno dei protagonisti.

L’inseguimento. La Mercedes nera con i quattro banditi intorno alle 19.30 viene intercettata sulla statale 150 in contrada Zampitti, nella zona di Basciano. Da qui sono arrivate le prime chiamate di alcuni cittadini che hanno visto i quattro aggirarsi con fare sospetto intorno a delle case, dove hanno tentato di mettere a segno dei colpi. Comincia l’inseguimento che si srotola su un lungo tratto della 150. A Castelnuovo Vomano la Mercedes svolta in direzione Castellalto, su viale Kennedy. Arriva nella piazza centrale e s’infila in un vicolo non sapendo che è chiuso. Quando i malviventi si accorgono che non hanno via d’uscita bloccano la macchina ed escono. Dietro si ferma la macchina della polizia. Uno dei malviventi è armato.

La sparatoria. Sono attimi. La gente del posto racconta di aver sentito più colpi. A terra resta un uomo colpito da quelli sparati da un poliziotto. Morirà venti minuti dopo al pronto soccorso dell’ospedale Mazzini dove arriva a bordo di un’ambulanza del 118. La prima ricognizione dice che è stato colpito tra il torace e la spalla. Fino a tarda serata la vittima non era stata ancora identificata. Il pm di turno Irene Scordamaglia ha disposto il sequestro degli abiti dell’uomo su cui nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia. Da qui si partirà per capire che cosa è successo in quegli interminabili minuti in cui un bandito e un poliziotto si sono trovati uno di fronte all’altro armati. Le indagini sono state affidate ai carabinieri.

La caccia all’uomo. Castelnuovo è un paese blindato. Per tutta la notte decine di poliziotti e carabinieri, insieme ai vigili del fuoco chiamati per illuminare le zone di campagne, hanno perlustrato palmo a palmo tutto il paese alla ricerca dei tre complici dell’uomo. Gli ultimi avvistamenti li hanno dati nella zona del bocciodromo, poi ancora vicino ad una strada al confine con la statale 150, poi ancora alla periferia del paese. Ma fino a tarda notte dei tre nessuna traccia. La fuga continua con il timore che possano essere entrati in qualche casa, magari armati di pistola. Già, perchè nel vicolo cieco l’arma dei banditi non c’era. Chi l’ha impugnata davanti ai poliziotti l’ha portata con sè, nella fuga. A terra, nel vicoletto davanti alla chiesa, è rimasto il telefono cellulare della vittima.

©RIPRODUZIONE RISERVATA