Spuntano le telefonate del sindaco alla Ruzzo Reti
Il caso degli scarichi a mare del cantiere per la casa dell’ex assessore Di Giacinto Dirigente dell’azienda: «MI hanno chiamato la Mastropietro e Mastromauro»
GIULIANOVA. Non sono indagati, ma il nome del sindaco Francesco Mastromauro, dell’ex assessore all’ambiente Archimede Forcellese e del presidente del consiglio comunale Jurghens Cartone compaiono nelle 560 pagine di ordinanza dell’inchiesta su appalti e mazzette a Giulianova. Il sindaco e Forcellese, in particolare, nel capitolo che riguarda lo scarico delle acque di cantiere per la costruzione della villa dell’ex assessore comunale Nello Di Giacinto (uno degli otto arrestati e ai domiciliari).
Tutto ruota intorno a quella autorizzazione negata dalla Ruzzo Reti e successivamente concessa con un provvedimento ad hoc dalla dirigente comunale Maria Angela Mastropietro (moglie dell’imprenditore Stefano Di Filippo la cui società era impegnata nei lavori di realizzazione dell’immobile e entrambi in carcere). Nell’ordinanza si fa riferimento a delle telefonate che il sindaco avrebbe fatto a un responsabile della Ruzzo Reti per informarsi sull’esito della richiesta fatta da Di Giacinto. A confermarlo Domenico Giambuzzi, responsabile dell’area tecnica della Ruzzo reti che, sentito come persona informata sui fatti (non è indagato) a domanda dei pm risponde: «Ho ricevute altre telefonate provenienti dal Comune di Giulianova, sia dall’ufficio tecnico che dal sindaco. Tali telefonate erano incentrate sull’ottenimento di un riscontro positivo a tale richiesta. L’ufficio, per non aggravare attraverso una ulteriore immissione di acque nel depuratore, confermava la linea del diniego». Alla domanda su contatti con Forcellese così risponde: «Ebbi contatti legati alla problematiche di gestione delle acque e della balneabilità delle acque marine. All’interno di tali trattazioni anche della problematica legate alla richiesta da parte di Nello Di Giacinto». Scrive il gip Domenico Canosa a pagina 475 dell’ordinanza: «Di Giacinto sfruttando la sua notorietà ed i suoi legami per ottenere l’autorizzazione eserciterà inutilmente pressioni sui funzionari della Ruzzo Reti sia personalmente sia per mezzo di Maria Angela Mastropietro, del sindaco del Comune di Giulanova Francesco Mastromauro e persino di funzionari della Regione Abruzzo non meglio identificati».
Ma c’è una intercettazione tra Di Giacinto e Di Filippo a cui il giudice fa riferimento quando a pagina 485 scrive: «La conversazione è particolarmente importante perchè Nello Di Giacinto sottolinea al Di Filippo che la Ruzzo Reti, negando l’autorizzazione, avrebbe così preso in giro (presumibilmente a fronte di un loro interessamento alla vicenda), la dirigente Mastropietro, tale assessore Forcellese e il sindaco (con ogni probabilità quello del Comune di Giulianova Francesco Mastromauro), tenuto conto del riferimento, subito dopo, al nominativo di Francesco che, peraltro, a dire del di Giacinto, sarebbe particolarmente adirato per il rifiuto». Il nome di Cartone, proprietario di una delle aree interessate alla lottizzazione Le Palme (uno degli appalti su cui si indaga) compare in alcune telefonate intercettate con la Mastropietro e riguardanti aspetti tecnici del progetto.(d.p.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutto ruota intorno a quella autorizzazione negata dalla Ruzzo Reti e successivamente concessa con un provvedimento ad hoc dalla dirigente comunale Maria Angela Mastropietro (moglie dell’imprenditore Stefano Di Filippo la cui società era impegnata nei lavori di realizzazione dell’immobile e entrambi in carcere). Nell’ordinanza si fa riferimento a delle telefonate che il sindaco avrebbe fatto a un responsabile della Ruzzo Reti per informarsi sull’esito della richiesta fatta da Di Giacinto. A confermarlo Domenico Giambuzzi, responsabile dell’area tecnica della Ruzzo reti che, sentito come persona informata sui fatti (non è indagato) a domanda dei pm risponde: «Ho ricevute altre telefonate provenienti dal Comune di Giulianova, sia dall’ufficio tecnico che dal sindaco. Tali telefonate erano incentrate sull’ottenimento di un riscontro positivo a tale richiesta. L’ufficio, per non aggravare attraverso una ulteriore immissione di acque nel depuratore, confermava la linea del diniego». Alla domanda su contatti con Forcellese così risponde: «Ebbi contatti legati alla problematiche di gestione delle acque e della balneabilità delle acque marine. All’interno di tali trattazioni anche della problematica legate alla richiesta da parte di Nello Di Giacinto». Scrive il gip Domenico Canosa a pagina 475 dell’ordinanza: «Di Giacinto sfruttando la sua notorietà ed i suoi legami per ottenere l’autorizzazione eserciterà inutilmente pressioni sui funzionari della Ruzzo Reti sia personalmente sia per mezzo di Maria Angela Mastropietro, del sindaco del Comune di Giulanova Francesco Mastromauro e persino di funzionari della Regione Abruzzo non meglio identificati».
Ma c’è una intercettazione tra Di Giacinto e Di Filippo a cui il giudice fa riferimento quando a pagina 485 scrive: «La conversazione è particolarmente importante perchè Nello Di Giacinto sottolinea al Di Filippo che la Ruzzo Reti, negando l’autorizzazione, avrebbe così preso in giro (presumibilmente a fronte di un loro interessamento alla vicenda), la dirigente Mastropietro, tale assessore Forcellese e il sindaco (con ogni probabilità quello del Comune di Giulianova Francesco Mastromauro), tenuto conto del riferimento, subito dopo, al nominativo di Francesco che, peraltro, a dire del di Giacinto, sarebbe particolarmente adirato per il rifiuto». Il nome di Cartone, proprietario di una delle aree interessate alla lottizzazione Le Palme (uno degli appalti su cui si indaga) compare in alcune telefonate intercettate con la Mastropietro e riguardanti aspetti tecnici del progetto.(d.p.)
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