Successo per la prima edizione di “Collinando”, il festival dei vini delle colline teramane
Con oltre 100 presenze distribuite nelle quattro serate, il format ideato da Giancarlo Pierannunzi ha dimostrato di funzionare
TERAMO. Il centro di Teramo ha fatto da cornice alla prima edizione di “Collinando”, il festival che ha celebrato alcune eccellenze vinicole e gastronomiche delle Colline Teramane, riscuotendo un successo straordinario. Dal 19 al 22 dicembre appassionati e curiosi si sono riuniti per un viaggio all'insegna del gusto, tra vini autentici e racconti di passione. Un evento ideato da Giancarlo Pierannunzi, attivo da anni come promotore del territorio, in collaborazione con Alfonso Nori, titolare del Bar San Matteo. Con oltre 100 presenze distribuite nelle quattro serate, il format ha dimostrato di funzionare. Non tecnicismi, ma storie: quelle di sogni, difficoltà e traguardi raggiunti con dedizione.
Un approccio che ha cambiato per sempre la percezione dei presenti, trasformandoli in veri ambasciatori del vino teramano. Nella prima serata si è discusso delle diverse sfumature del Montepulciano: un viaggio sorprendente tra quattro vini unici, tutti nati dalla stessa uva. Un’esperienza che ha rivelato la straordinaria versatilità di questo vitigno, arricchita da abbinamenti gastronomici e racconti conviviali che hanno reso la scoperta ancora più speciale. Protagonisti i produttori locali, che hanno raccontato i loro vini con semplicità e passione. Il menu? Pulled pecora: la tradizionale pecora alla callara sfilacciata in un soffice bun; zuppa di fagioli e porcini.
Nella seconda serata spazio ai vini orange e affinati in anfora. Un pubblico ancora più numeroso ha accolto con entusiasmo questo evento dedicato ai vini macerati. Il percorso di gusto è stato accompagnato da polenta con pecorino e cipolle caramellate, un vero comfort food, e la succitata zuppa di fagioli e porcini, impreziosita dall’olio del Frantoio Gran Sasso, in quanto i porcini si sposano benissimo con i sentori dei vini aranciati. La terza serata è stata all’insegna delle bollicine teramane, che hanno regalato agli ospiti un’esperienza unica e multisensoriale a coniugare storia, cultura e sapore. Un’occasione perfetta per riscoprire le tradizioni enologiche del territorio.
Un momento particolarmente affascinante è stato dedicato alla riscoperta del Montonico e alla narrazione delle origini dell’uva Pecorino, due perle dell’enologia abruzzese che hanno arricchito l’evento di storie e curiosità preziose da parte di Giancarlo. La serata ha visto la partecipazione straordinaria di Antonio Paolini, figura di spicco dell’enogastronomia italiana da oltre trent'anni, a lungo curatore delle guide del Gambero Rosso e del/Espresso, per i quali è stato rispettivamente curatore della Guida Ristoranti e della Guida Vini. Con la sua guida esperta, gli ospiti sono stati condotti in un avvincente viaggio nell’evoluzione delle bollicine italiane, con un’attenzione speciale dedicata alle eccellenze abruzzesi.
La degustazione ha incantato tutti i presenti, proponendo una selezione esclusiva di bollicine della provincia di Teramo: Abbazia di Propezzano PAS Dosé, Passerina del 2022; Centorame Anna Pas Dosé, Pecorino del 2019, 50 mesi sui lieviti; Ciccone Vini Pilatum Pas Dosé, Montonico del 2018, 66 mesi sui lieviti. A rendere tutto ancora più speciale, la sboccatura alla volée del Montonico Millesimato 2022 Pas Dosé 22 mesi sui lieviti di Cantina Cioti. Il menu ha celebrato la tradizione con panini alla porchetta locale e il tocco raffinato del tartufo nero uncinato.
Gran finale, ieri, è stata la terza tappa provinciale del secondo campionato regionale della Genziana fatta in casa, organizzata dalla Compagnia della Genziana: un omaggio straordinario a una delle tradizioni più autentiche dell’Abruzzo. Questo evento ha celebrato l’arte antica e genuina della preparazione della genziana, un amaro che incarna il legame profondo con il territorio e le sue radici culturali.
Alle 17:30 il focus si è spostato sui vini cotti teramani, in una dolce degustazione che ha condotto i presenti in un viaggio sensoriale tra storia e sapori. I protagonisti di questa esperienza unica sono stati Cantina Cioti – Pathernus, un vino cotto che racconta l’amore per una tradizione tramandata nel tempo; Cotto d’amore, un nome evocativo per un prodotto che ha conquistato i palati con la sua intensità sensoriale; Cantina Strappelli – La Pinciaria, un vino cotto di carattere, capace di fondere armoniosamente arte e territorio.
Ad accompagnare queste eccellenze, una selezione di formaggi locali e dolci tipici, studiati per esaltare le calde note avvolgenti dei vini cotti, offrendo un equilibrio perfetto tra dolcezza e intensità. L’evento ha saputo esaltare il meglio del territorio, dimostrando come tradizione e modernità possano coesistere armoniosamente, regalando ai partecipanti emozioni indimenticabili. “Collinando” non è stato solo un festival, ma un’ode alla bellezza e alla ricchezza delle Colline Teramane.
La giornata si è conclusa con un aperitivo che ha saputo unire tradizione e innovazione. Tre gin teramani hanno impreziosito l’esperienza con i loro profumi unici: Gin Radix, Gin Liquorificio 4.0 e Gin Bacocco. Questo originale aperitivo ha offerto un parallelismo intrigante tra la ricca tradizione abruzzese e le tendenze contemporanee, puntando non sulla tecnica ma sull’autenticità e il gusto che conquista i consumatori.
Durante “Collinando” il pubblico ha avuto l’occasione di scoprire vini autentici, spesso sconosciuti, e di ascoltare le storie appassionate di chi li produce. “E questo è solo l’inizio”, ha dichiarato Giancarlo Pierannunzi. “Il successo di questa prima edizione dimostra che siamo sulla strada giusta. Continuate a seguirci per non perdere il prossimo appuntamento: ‘Collinando’ continuerà a dare voce ai viticoltori, alle eccellenze locali e al nostro splendido territorio”.
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