Superstiti sotto choc: "Sembrava un uragano, poi le fiamme"

Il padrone di casa accusa: "Perché quel tubo tra le case?"
Seduto su una sedia a rotelle nel pronto soccorso dell'ospedale di Atri (Teramo), Enzo Romanelli è ancora sotto choc e continua a chiedersi: «Perché hanno costruito il gasdotto proprio in mezzo alle nostre case?». Romanelli è il proprietario dell'edificio semidistrutto a valle dell'incendio prodotto dal gasdotto, e delle case della famiglia Ferretti.
Anche Anna Calandra è in ospedale. E' ancora distesa sul lettino del pronto soccorso, le sue condizioni fisiche sono buone, ma è ancora visibilmente sotto choc. Occhi rossi, respiro affannato, dice solo: «un boato, poi porte e finestre aperte violentemente da quello che per me era un tornado, un uragano. Ho pensato al maltempo, ma all'improvviso tutto è diventato giallo, poi le fiamme». La donna, sposata con un Ferretti, è testimone diretta del grave incidente al gasdotto della Snam di Mutignano avvenuto questa mattina alle 7.45. «Ho preso i bambini, sono fuggita dalla finestra sul retro, ma non mi ero resa conto che fosse il gas. Mia figlia ha chiamato il 118 e poi sono arrivati i soccorsi». Anna Calandra conferma come tre anni fa fossero stati fatti dei lavori di consolidamento al tubo che scorreva a 40 metri dalle case e che erano durati qualche mese.