Tassa per i rifiuti contestata: «La Cassazione gela il Comune»
Respinti i primi cinque appelli dell’amministrazione contro le sentenze a favore dei balneatori La consigliera Ciancaione: l’ente dovrà sborsare somme consistenti anche per coprire le spese legali
ROSETO. La Corte di Cassazione rigetta i primi ricorsi del Comune di Roseto contro i balneatori sulle maggiori somme pretese per la tassa sui rifiuti di tre annualità. L’ente dovrà pagare anche le spese legali. A farlo sapere è la consigliera comunale capogruppo di “Liberi progressisti” Rosaria Ciancaione, in seguito alle ordinanze pubblicate dalla suprema corte. »La di Cassazione», dichiara la consigliera che in municipio siede all’opposizione, «si esprime definitivamente sui primi cinque ricorsi proposti dal Comune di Roseto avverso le sentenze della corte di giustizia tributaria di secondo grado per l’Abruzzo, che avevano dato ragione ai balneatori sulle maggiori somme pretese per la Tari 2013, 2014 e 2015, rigettando, con ordinanze pubblicate in data 12 novembre scorso, gli appelli proposti dallo stesso Comune avverso le sentenze di primo grado, condannando il medesimo ente al pagamento di pesanti spese legali». Ciancaione ricorda anche come l’amministrazione comunale «a partire dal mese di giugno 2022, ha deciso di ricorrere in Cassazione su ben 55 sentenze della corte di giustizia tributaria di secondo grado per l’Abruzzo, anziché andare in una direzione di componimento dei contenziosi» e che tali ricorsi «hanno un costo elevato e che ad oggi solo per incarichi di difesa comportano per il bilancio dell’ente circa 100mila euro, cui si aggiungono le condanne per spese legali sui primi due gradi di giudizio che vanno da mille agli oltre quattromila euro per ogni ricorso e, adesso, anche le prime condanne definitive della suprema Corte di Cassazione, con oltre duemila euro per ricorso».
Secondo la consigliera comunale di opposizione si tratta insomma di «tanti soldi che, purtroppo, vengono sottratti ai servizi a favore della comunità rosetana: è bene ricordare che questi ricorsi, che si trascinano ormai da tempo, si basano su accertamenti retroattivi, documentati solo sulla base di foto aeree del 2018 che i giudici non reputano probatorie per le annualità prese in considerazione». E conclude: «Dal punto di vista tributario, ed in particolare della Tari, è ancora il caso di sottolineare che nel prossimo mese di dicembre il Consiglio di Stato, dopo aver negato la sospensiva, si esprimerà nel merito del ricorso proposto dal Comune di Roseto avverso la sentenza del Tar Abruzzo del 6 giugno scorso che aveva annullato la delibera relativa alla Tari 2023».
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