Teramo, è morto Giandomenico Di Sante: era il Cuccia abruzzese
Aveva 80 anni. Morto per un male incurabile all'ospedale Mazzini. Era uno dei protagonisti del settore bancario e imprenditoriale abruzzese
TERAMO. Teramo piange Giandomenico Di Sante. Il presidente di Banca dell’Adriatico, la Camera di commercio e Confcommercio è morto all'ospedale Mazzini dopo aver lottato con un male incurabile. Aveva 80 anni, un traguardo tagliato lo scorso 23 febbraio. Di Sante è stato per la provincia di Teramo un po’ quello che Enrico Cuccia è stato per tutta l’Italia. Per quarant’anni è stato ininterrottamente presidente di 7 banche.
Ha cominciato a lavorare a 14 anni come garzone di bottega nella falegnameria e piccolo negozio del padre Attilio. Nel 1959 Di Sante è titolare di tre aziende: una fabbrica di mobili, a cui si è affiancata l’attività nel commercio dei mobili, più un distributore di carburante e un bar-ristorantinte. Poi l'ingresso in politica con la Democrazia Cristiana: nel 1970 è consigliere comunale, poi consigliere provinciale per 10 anni.
Ma l’impegno più lungo è nel mondo bancario. Nel 1974 diventa amministratore della Banca popolare di Teramo e nel ’77 presidente della Banca popolare di Teramo e Pescara chiamata poi di Città Sant'Angelo. Da lì comincia il cammino verso quella che oggi è la Banca dell'Adriatico ossia il risultante di 19 piccole banche. Senza dimenticare la Banca popolare abruzzese e marchigiana nata con l'acquisto della Popolare di San Benedetto e, nel 1994, il matrimonio con Pesaro.