Teramo, eroina sotterrata vicino al fiume: spacciatore in carcere
La polizia tiene sotto controllo un trentenne agli arresti domiciliari e scopre il nascondiglio nelle vicinanze del lungofiume Vezzola: nei due barattoli seppelliti circa un etto e mezzo di droga
TERAMO. Nella mattina di ieri personale della squadra mobile, diretto dal vice questore aggiunto Roberta Cicchetti , nell’ambito di mirati servizi diretti a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti in città, in via Referza, ha tratto in arresto un cittadino italiano, classe 1987, inizialmente sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione con possibilità di assentarsi in alcune ore della giornata. Poche ore dopo, a seguito di un mirato e lungo servizio di osservazione, il personale della squadra mobile procedeva al controllo del trentenne, il quale, dopo aver parcheggiato la sua auto in via Referza, raggiungeva a piedi un’adiacente stradina sterrata che collega al lungofiume Vezzola, e dissotterrava due vasi in vetro occultati nella vegetazione, alla base di alcune piante ubicate a metà della stradina. All’interno di uno dei suddetti vasi venivano rinvenuti 8 involucri in cellophane termosaldati contenenti ognuno 11 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo eroina, per un peso complessivo di grammi 87,07. Nell’altro venivano rinvenuti 54 involucri in cellophane termosaldati contenenti ciascuno 1,2 grammi di eroina per un peso complessivo di 68,87 grammi, già pronti e confezionati per lo spaccio al dettaglio. La droga (in totale circa un etto e mezzo) è stata sequestro e l’uomo associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.