Teramo, in trappola i rapinatori seriali di banche
Presi anche gli ultimi due complici della banda delle casseforti a tempo nelle banche teramane
VAL VIBRATA. Presi gli ultimi due componenti della banda delle rapine in banca che, a gennaio, avevano imperversato in Val Vibrata colpendo tre istituti di credito. I carabinieri del nucleo investigativo di Teramo, coordinati dal capitano Nazario Giuliani, insieme a quelli della compagnia di Eboli (Salerno), ieri mattina hanno arrestato Giovanni Granato, 48 anni, napoletano, padre di Antonio, il più giovane della banda, già arrestato l’11 aprile scorso. Granato è ritenuto il basista di Martinsicuro, città in cui la batteria campana si riuniva prima e dopo i colpi. L’altro complice finito in manette è Gennaro Corradino, 31 anni, di Battipaglia (Salerno), ritenuto, insieme agli altri che furono arrestati mesi fa, il materiale esecutore dei tre raid. In particolare, Giovanni Granato aveva preso parte all’assalto alle banche come autista (per i sopralluoghi in banca e per il trasferimento da e per Napoli degli altri complici), impegnandosi anche ad assicurare alla banda la disponibilità dell’abitazione del figlio a Martinsicuro. Dalle indagini è anche emerso in che percentuale venivano divisi i singoli bottini. Il 10% andava a chi faceva il palo o dava supporto logistico, mentre il restante 90% veniva equamente suddiviso tra coloro che materialmente avevano agito in banca.
La banda aveva agito, sempre armata di taglierino e a volto parzialmente travisato, la prima volta il 4 gennaio 2013, quando si era fatta consegnare dagli impiegati della Carisap di via Carducci a Tortoreto 35mila euro in contanti; la seconda volta il 16 gennaio 2013, con un bottino di 20mila euro sottratti alla filiale della Banca Sella di via Mazzini a Alba Adriatica; e il 25 gennaio 2013, quando nel terzo colpo messo a segno, i malviventi riuscirono a sottrarre alla filiale della Tercas sulla Sp 259 di Corropoli, la considerevole somma di 67mila euro, tenendo sotto costante minaccia impiegati e clienti sino all’apertura della cassaforte a tempo. I componenti della batteria criminale sono risultati particolarmente scaltri ed esperti, e in alcune circostanze anche abbastanza aggressivi. Tutte le azioni criminali sono state compiute nell’orario di apertura pomeridiana per far coincidere la minore presenza di clientela con le aperture a tempo delle casse a più rilevante giacenza di contante. Prima di assaltare le banche, si effettuavano la mattina i sopralluoghi: i banditi avvicinavano gli impiegati chiedendo i moduli per il pagamento delle tasse e, in un secondo momento, entravano in azione. Restavano in banca dai 30 ai 40 minuti, sequestrando i presenti che restavano rinchiusi anche dopo le rapine. Per questo alla banda è stato anche contestato il reato di sequestro di persona. Della gang faceva parte anche una donna, Rosaria Otranto, 39 anni, napoletana, risultata molto efficiente anche nell’affrontare con forza le persone durante i colpi. La fuga avveniva su auto prese a noleggio e quindi pulite. In carcere oltre alla Otranto e ad Antonio Granato erano già finiti Gennaro Russo, 39 anni, e Lorenzo Ciardo, 41, entrambi di Napoli.
Alex De Palo
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