Teramo, nuova azienda sfonda con la cavigliera per le arrampicate
Cinque giovani professionisti teramani creano la “Halfmad”. Il presidente De Sanctis: un brevetto già c’è, presto altri due
TERAMO. Ha trasformato il suo hobby in un’occasione per fare impresa. L’avventura imprenditoriale di un gruppo di cinque professionisti teramani sulla quarantina è iniziata dalla passione di uno di loro per l’arrampicata.
«Per hobby arrampico da anni e sentivo l’esigenza di alcuni prodotti utili per l’arrampicata che non trovavo però sul mercato», racconta Stefano De Sanctis, ingenere e da poco imprenditore. E così con altri due amici ingegneri, uno elettronico e l’altro, Luigi Carbone, con una specializzazione in sviluppo e industrializzazione del prodotto, a cui si sono aggiunti due economisti, Alessio Di Angelantonio e Marco Carnovale ha deciso di fondare una startup innovativa, la “Halfmad”, registrata alla Camera di commercio.
«Siamo già titolari di un brevetto» aggiunge De Sanctis, che è presidente della società, «si tratta di una cavigliera per tenere vincolate le scarpette da arrampicata all'utilizzatore. Per le arrampicate si indossano scarpette di misure molto più piccole della propria e quindi in sosta vengono sfilate e indossate a mo’ di ciabatta per far riposare il piede con il rischio concreto di perderle. In questo caso sono guai, non si può più arrampicare: se riesci a riscendere senza è bene, altrimenti non resta che chiamare il Soccorso alpino». Da qui l’idea di creare il "Climbing shoes leash", che per il momento è un brevetto italiano, ma in futuro potrebbe essere esteso a livello europeo.
L’articolo è stato realizzato tutto in provincia di Teramo: gli elastici sono stati realizzati dalla Tertex di Campovalano e le cuciture dalla Brandi fashion group a Casemolino. Il prodotto è stato poi testato nella palestra di arrampicata “Mondi verticali” a San Nicolò, di Vassily Bosi e Lorenzo Angelozzi con «una collaborazione che è iniziata in amicizia e spero si protragga per anni», precisa l’ingegnere. «Stiamo creando un sito, www.halfmad.it, per la vendita on line. Per ora abbiamo assicurato la vendita al dettaglio nei negozi specializzati del Centro Italia: in 10 giorni abbiamo venduti tutti i 350 esemplari», afferma De Sanctis. Il prezzo al pubblico è più che onesto, 8,90 euro, e la società sta realizzando una nuova partita di merce da commercializzare nei negozi e on line.
Ma la “Halfmad” non si ferma qui. «Abbiamo altri due prodotti in progetto, sempre in tema di arrampicata, ma a contenuto tecnologico più elevato: dobbiamo depositare il brevetto. Stiamo finendo fase di prototipazione. Speriamo di uscire sul mercato per il prossimo inverno», aggiunge il presidente. La startup innovativa è stata costituita il 23 marzo 2017 e a dicembre la cavigliera era nei negozi. «Tutto fa ben sperare», osserva il presidente, «anche se alla fine abbiamo dovuto fare tutto da soli, o quasi. Si fa un gran parlare di sostegni alle startup ma alla fine tutti questi aiuti non ci sono o sono di difficile accesso. Il requisito di innovazione dà degli sgravi fiscali, ma per la costituzione e il finanziamento bisogna chiedere un mutuo. E c'è voluto l'intervento della Cna per le garanzie. Noi però ci crediamo, abbiamo fatto uscire sul mercato questo prodotto, nonostante sia impegnativo perchè abbiamo altri lavori». Tanto che, per un futuro ancora più lontano i cinque soci stanno già pensando a ideare altri prodotti per l’outdoor e in particolare per la montagna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Per hobby arrampico da anni e sentivo l’esigenza di alcuni prodotti utili per l’arrampicata che non trovavo però sul mercato», racconta Stefano De Sanctis, ingenere e da poco imprenditore. E così con altri due amici ingegneri, uno elettronico e l’altro, Luigi Carbone, con una specializzazione in sviluppo e industrializzazione del prodotto, a cui si sono aggiunti due economisti, Alessio Di Angelantonio e Marco Carnovale ha deciso di fondare una startup innovativa, la “Halfmad”, registrata alla Camera di commercio.
«Siamo già titolari di un brevetto» aggiunge De Sanctis, che è presidente della società, «si tratta di una cavigliera per tenere vincolate le scarpette da arrampicata all'utilizzatore. Per le arrampicate si indossano scarpette di misure molto più piccole della propria e quindi in sosta vengono sfilate e indossate a mo’ di ciabatta per far riposare il piede con il rischio concreto di perderle. In questo caso sono guai, non si può più arrampicare: se riesci a riscendere senza è bene, altrimenti non resta che chiamare il Soccorso alpino». Da qui l’idea di creare il "Climbing shoes leash", che per il momento è un brevetto italiano, ma in futuro potrebbe essere esteso a livello europeo.
L’articolo è stato realizzato tutto in provincia di Teramo: gli elastici sono stati realizzati dalla Tertex di Campovalano e le cuciture dalla Brandi fashion group a Casemolino. Il prodotto è stato poi testato nella palestra di arrampicata “Mondi verticali” a San Nicolò, di Vassily Bosi e Lorenzo Angelozzi con «una collaborazione che è iniziata in amicizia e spero si protragga per anni», precisa l’ingegnere. «Stiamo creando un sito, www.halfmad.it, per la vendita on line. Per ora abbiamo assicurato la vendita al dettaglio nei negozi specializzati del Centro Italia: in 10 giorni abbiamo venduti tutti i 350 esemplari», afferma De Sanctis. Il prezzo al pubblico è più che onesto, 8,90 euro, e la società sta realizzando una nuova partita di merce da commercializzare nei negozi e on line.
Ma la “Halfmad” non si ferma qui. «Abbiamo altri due prodotti in progetto, sempre in tema di arrampicata, ma a contenuto tecnologico più elevato: dobbiamo depositare il brevetto. Stiamo finendo fase di prototipazione. Speriamo di uscire sul mercato per il prossimo inverno», aggiunge il presidente. La startup innovativa è stata costituita il 23 marzo 2017 e a dicembre la cavigliera era nei negozi. «Tutto fa ben sperare», osserva il presidente, «anche se alla fine abbiamo dovuto fare tutto da soli, o quasi. Si fa un gran parlare di sostegni alle startup ma alla fine tutti questi aiuti non ci sono o sono di difficile accesso. Il requisito di innovazione dà degli sgravi fiscali, ma per la costituzione e il finanziamento bisogna chiedere un mutuo. E c'è voluto l'intervento della Cna per le garanzie. Noi però ci crediamo, abbiamo fatto uscire sul mercato questo prodotto, nonostante sia impegnativo perchè abbiamo altri lavori». Tanto che, per un futuro ancora più lontano i cinque soci stanno già pensando a ideare altri prodotti per l’outdoor e in particolare per la montagna.
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