Teramo: pallone imbottito di microcellulari e droga diretto ai detenuti
E' stato scoperto dalla polizia penitenziaria accanto al muro di cinta di Castrogno. Nei giorni scorsi trovati anche ovuli e un pacco sempre con mini-telefonini. L'allarme del sindacato Sappe: occorrono nuove dotazioni
TERAMO. Un pallone da calcio imbottito di micro telefonini, schede telefoniche, hascisc e cocaina e che stava per essere lanciato nel carcere di alta sicurezza. Il rinvenimento è stato fatto dalla polizia penitenziaria accanto al muro di cinta del carcere di Castrogno. Si presume che qualcuno, visti gli agenti, lo abbia lasciato lì e si sia dato alla fuga. Nei giorni scorsi, inoltre, sempre vicino al muro di cinta, era stato trovato (e denunciato) un 50enne di origine romana che cercava di lanciare all'interno del carcere degli ovuli anch'essi con microcellulari. Così come è stato rinvenuto un pacco contenente sempre microcellulari e droga, destinato dai familiari ad un detenuto che sta scontando una condanna per associazione mafiosa.
Un'attività "frenetica" quella che si svolge all'esterno del carcere malgrado anche i divieti imposti per l'emergenza sanitaria. In particolare nel pallone da calcio prointo al lancio erano stati nascosti 5 minitelefonini, 3 schede sim, 31,6 grammi di hascisc e 28,6 grammi di coicaina- Eppure il carcere di Teramo è un istituto ad alta sicurezza, al suo interno vi sono rinchiusi detenuti condannati per mafia, camorra 'ndrangheta.
Il sindacato di polizia penitenziaria Sappe coglie l'occasione per sollecitare il ministero ad adottare un netto “cambio di passo sull'uso di telefoni cellulari e sulla droga in carcere e chiede che le forze di polizia siano dotate di apparecchiature adeguate per contrastare l'uso di strumentazioni elettroniche da parte dei detenuti.