emergenza in provincia

Teramo, torna l’acqua ma resta il rischio frane

In qualche zona come Civitella del Tronto però ci sono ancora dei problemi a causa della bassa pressione nelle condutture

TERAMO. L’emergenza idrica che ha lasciato a secco buona parte della provincia teramana fino alla tarda serata di domenica, dovrebbe essere passata. Il condizionale è d’obbligo visti i continui smottamenti che si sono verificati a Pastino di Tossicia dove passa la conduttura principale del Ruzzo. Ieri la situazione è gradualmente rientrata alla normalità dopo le interruzioni a macchia di leopardo che hanno provocato disagi nel capoluogo teramano e in molti centri della provincia.

Il presidente del Ruzzo Antonio Forlini ha precisato che qualche problema si è registrato fino alla tarda serata di ieri a Campli, Castellalto, Canzano e Guardia Vomano, mentre un problema di pressione persistente continua a rimanere per la zona di Civitella. «Lì non riusciamo a rialimentare il tratto a causa di una portata bassa e che non ci aspettavamo. Per cui ipotizziamo rotture e altre dispersioni in quel tratto». Intanto ieri Forlini, insieme al sindaco di Tossicia Franco Tarquini, ha incontrato l’assessore regionale alla protezione civile Mario Mazzocca, presentandogli un prospetto delle principali criticità che hanno investito il territorio a causa delle continue rotture provocate dai movimenti franosi. Forlini ha sottolineato la necessità di una soluzione definitiva dal punto di vista strutturale sulla condotta di Pastino di Tossicia dal momento che in questi giorni si è intervenuti in condizioni di emergenza per tamponare i disagi alla popolazione.

«Ma certo si tratta solo di soluzioni tampone», ha detto Forlini, «che non rappresentano una risposta definitiva al problema, che va rimosso attraverso una un intervento strutturale più importante che va concertato tra diversi esponenti istituzionali e valutato sotto diversi profili tecnici per dare stabilità e sicurezza all’infrastruttura gravemente compromessa».

Per quanto riguarda l’ emergenza frane, la pioggia di ieri non ha causato nuovi cedimenti oltre quelli già noti. Le due famiglie sgomberate in contrada Secciola, a Teramo, sono attualmente ospitate dal Comune in una struttura ricettiva. Tuttavia dai primi rilievi effettuati, il presidente Forlini, ha precisato che la presenza delle piccole condutture del Ruzzo a monte di quella contrada dove insistono le abitazioni a rischio non sono correlate ai movimenti franosi. Martoriato dalle frane e dalla rottura di un’altra condotta è Cellino Attanasio. Qui ha fatto il giro dei social network un appello video dei titolari della fattoria Gioia, una famiglia con due bambini che non vanno a scuola da tre settimana poiché rimasti isolati da una frana. Paralizzata anche l’attività del caseificio: «Stiamo buttando il latte e non abbiamo acqua da una settimana. Stiamo abbeverando capre, mucche e maiali con l’acqua della neve che si scioglie. Il nucleo di gestione emergenza in prefettura è stato sciolto, ma noi siamo rimasti soli. Aiutateci».

Terminata l’emergenza idrica nel comprensorio di Atri . Ieri sera, intorno, alle 19 il sindaco Gabriele Astolfi ha annunciato alla presenza di alcuni tecnici dell’Aca la riapertura della condotta Tavo in riparazione da giorni e la riattivazione dell’erogazione idrica nelle case. Dopo circa sette giorni di passione la situazione sembra essere tornata alla normalità anche se in molte frazioni e abitazione a causa della bassa pressione, i disservizi sono durati fino a notte inoltrata. Le scuole oggi riapriranno. L’acqua ieri mattina era tornata per brevissimo tempo intorno alle ore 11.30 ma a causa di un ulteriore rottura della condotta Tavo a Castilenti, c’è stato un prolungamento dei lavori. La macchina dell’ emergenza comunque sembra avere funzionato bene. In campo volontari della Croce rossa atriana e della protezione civile di Atri e di Mosciano che hanno provveduto a distribuire le taniche d’acqua a famiglie dislocate in zone collinari impervie e anziani, soprattutto a Mutignanop. A Pineto l’associazione “Pros Pineto” ha provveduto ininterrottamente, con cisterne, autobotti e bottigliette d’acqua, a tamponare ogni disagio e l’Aca con le sue autobotti ha limitato problemi di approvvigionamento da parte di strutture sanitarie come l’ospedale e case di cura oltreché allevamenti di bestiame e attività commerciali.

Marianna De Troia

Domenico Forcella

©RIPRODUZIONE RISERVATA