Camillo D'Angelo, sindaco di Valle Castellana, vota indossando la macherina antivirus (foto Luciano Adriani)

LA DEMOCRAZIA NEI GIORNI DEL CORONAVIRUS

Valle Castellana senza quorum resta in Abruzzo: ai seggi con le mascherine /FOTOGALLERY

Non raggiunge il numero minimo di votanti il referendum nel piccolo centro del Teramano. Il sindaco aveva chiesto di sospendere la consultazione

VALLE CASTELLANA. Alla fine, il quorum non è stato raggiunto e Valle Castella resta in Abruzzo, provincia di Teramo. Fallisce la consultazione tra i cittadini chiamati a scegliere se  passare sotto l'amministrazione delle Marche. Un voto segnato dall'emergenza coronavirus. A mezzogiornodi domenica avevano votato 62 cittadini nelle sezioni 1 e 2 allestite nell'istituto comprensivo Gasbarrini, ma nel resto della giornata non è stato raggiunto il numero minimo degli aventi diritto per rendere valido il voto. Il sindaco ne avrebbe fatto volentieri a meno, viste le condizioni di grande difficoltà in cui si trova l'Italia intera e ancor di più il suo piccolo municipio che ha dovuto garantire le condizioni minime di sicurezzaper esercitare il diritto referendario. Il primo cittadino, Camillo D’Angelo, ha più volte sollecitato una sospensione della consultazione referendaria ma, a quanto pare, nessuno ha risposto. “Non riesco a garantire le condizioni di sicurezza sanitaria” ha ripetuto nei giorni scorsi. Ma tant'è. la votazione si è tenuta regolarmente lasciando tutto come era prima. L'esercizio della democrazia è stato dunque assicurato, anche nei giorni in cui la paura del virus, e di ammalarsi, è stata molto più forte di qualsiasi altra istanza di scissione amministrativa: Valle Castellana resta un Comune abruzzese.

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