Violenta ragazza disabile e la minaccia: «Mando in giro le tue foto nuda»

5 Marzo 2025

A giudizio, con rito abbreviato, un 46enne pescarese. Secondo la Procura avrebbe intimorito la giovane: «Vengo sotto casa e faccio vedere tutto ai tuoi genitori». La vittima, una ragazza di 21 anni, ha confermato le accuse in un incidente probatorio

TERAMO. Per costringerla a incontrarsi di nuovo dopo la presunta violenza sessuale l’ha minacciata di diffondere le foto nude che quella ragazza disabile gli aveva inviato, ma lei ha avuto la forza di denunciarlo. E il suo racconto, cristallizzato in un incidente probatorio, è diventato l’asse portante di una complessa e delicata inchiesta con un 46enne pescarese finito a processo per violenza sessuale aggravata dalle condizioni di disabilità della vittima con ritardi cognitivi e per questo destinataria di una pensione di invalidità. L’uomo, durante l’udienza preliminare che si è svolta ieri davanti al gup Marco Procaccini, ha scelto il rito alternativo dell’abbreviato che si svolgerà a fine aprile e nel corso del quale le accuse dovranno essere provate.

I fatti – come ricostruiti dalla Procura in un circostanziato fascicolo d’indagine (titolare il pm Enrica Medori) – risalgono all’anno scorso con l’uomo prima finito agli arresti domiciliari e successivamente sottoposto a un divieto di avvicinamento alla ragazza. Secondo l’accusa i due, dopo essersi conosciuti virtualmente su una chat di incontri, hanno cominciato a scriversi sui social in un rapporto epistolare andato avanti per circa tre settimane.

Successivamente l’uomo, che sempre secondo l’accusa nella chat si sarebbe spacciato per un coetaneo della ragazza che ha 21 anni, avrebbe chiesto alla stessa un appuntamento e i due si sarebbero incontrati sulla spiaggia di una località della costa teramana. In quest’occasione – questa l’accusa della Procura – lui l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale. Successivamente a questo incontro, l’uomo le avrebbe chiesto altri appuntamenti minacciandola qualora non si fosse presentata – sostiene la Procura – di mostrare ai suoi genitori le foto di lei nuda. «Vado sotto casa dei tuoi genitori e faccio vedere le fotografie», avrebbe minacciato via telefono l’uomo aggiungendo che avrebbe inviato il materiale anche ad altri tra cui alcuni suoi amici. La ragazza, davanti alle minacce, si è confidata con alcune amiche che da subito le hanno detto di denunciare. Dopo la denuncia alla polizia sono scattate le indagini, con tanto di sequestro di telefoni di cellulari ad entrambi, che hanno portato alla misura cautelare nei confronti dell’uomo.

Successivamente, così come ormai da tempo previsto per le vittime di abusi sessuali, la testimonianza della ragazza è stata cristallizzata nel corso di un incidente probatorio alla presenza di psicologi. L’uomo, che ha sempre respinto l’accusa, è assistito dagli avvocati Pietro Chimisso e Marcello Benevento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA