Violenza di gruppo a Nereto, definitiva la condanna di Sardy

Il 29enne marocchino riconosciuto colpevole di violenza sessuale ai danni di una ragazza di Nereto

NERETO. E’ diventata definitiva la condanna a 7 anni di reclusione per il 29enne marocchino Youssef Sardy, riconosciuto colpevole di violenza sessuale ai danni di una ragazza di Nereto, all’epoca dei fatti minorenne. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal suo legale, l’avvocato Antonio Di Gaspare, per l’annullamento della sentenza della corte d’appello dell’Aquila che lo aveva condannato a 7 anni, riducendo la pena di 8 anni e mezzo inflitta dal tribunale di Teramo. L’avvocato ha preannunciato che chiederà la revisione del processo perché i giudici non avrebbero mai tenuto conto di un testimone che potrebbe scagionare il marocchino. Inoltre, sempre secondo l’avvocato, non sarebbero state correttamente valutate le prove scientifiche con l’esame del dna. Se non sarà possibile ottenere la revisione del processo, il legale si dice pronto a ricorrere alla Corte europea di giustizia.

Furono diversi gli episodi di violenza sessuale di gruppo ai danni della ragazzina, allora 17ene, avvenuti fra dicembre 2011 e febbraio 2012, nella zona dell’anfiteatro di Nereto. Il “branco” sarebbe stato composto, oltre che da Sardy, da un altro giovane sfuggito alla cattura e dall’albanese Gramoz Ngjela, 27 anni, che viene processato a parte. Ieri si è svolta un’udienza del processo a suo carico davanti al tribunale di Teramo. Il giovane – difeso dall’avvocato Nello Di Sabatino, mentre per la parte civile era presente l’avvocato Florindo Tribotti – è stato interrogato e ha respinto le accuse. Il processo è stato aggiornato al 2 luglio prossimo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA