Web e peccati, via ai corsi di aggiornamento per i preti a San Gabriele
Dal “cyberstalking” fino ai siti porno: con interne si allunga la lista dei peccati e i confessori studiano la realtà del 2.0
TERAMO. Con la diffusione sempre più pervasiva di internet e dei social network si allunga anche la lista dei peccati considerati tali dalla Chiesa cattolica, veri e propri “peccati informatici”: tra questi, l’uso ingannevole delle chat, il cyberstalking, la creazione di “fake” negli account o nelle mail, gli hackeraggi contro la sicurezza della privicay, la pirateria, e naturalmente anche la frequentazione dei siti porno. Se ne occuperà in maniera approfondita un corso di aggiornamento sul peccato e la misericordia ai tempi di papa Francesco che si svolgerà domani e dopodomani nel santuario di San Gabriele, cui parteciperanno una cinquantina di confessori provenienti da varie parti d'Italia.
Al centro delle giornate di formazione vi saranno i peccati considerati da sempre gravi per la morale cristiana, i nuovi peccati sociali (tra i principali ci sono criminalità, corruzione, manipolazioni genetiche, esperimenti sulla persona, inquinamento ambientale, frode fiscale, sperequazioni sociali, ricchezza eccessiva), ma anche i nuovi peccati informatici. Insomma, la lista si allunga sempre di più. Ad esempio, cosa deve fare chi ha inquinato o ha frodato il fisco? E i peccatori informatici potranno ottenere l’indulgenza giubilare? Tutti temi affrontati nel corso, che sarà guidato da don Mauro Cozzoli, docente di teologia morale nell’Pontificia Università Lateranense.
«L’elenco dei nuovi peccati», spiegano i promotori del corso, «comprende gli abusi di chi usa le chat-line in maniera ingannevole, di chi approfitta di Facebook, Twitter, dei vari blog o di Youtube per commettere veri e propri reati di diffamazione o di cyberstalking. C'è anche il caso di chi crea account sotto falso nome o di chi invia email anonime o con indirizzo falsificato anche per avere un vantaggio economico (truffe bancarie via internet) e di chi naviga nei siti pornografici».
Ma tra i nuovi peccati sono da annoverare anche «i numerosi casi di pirateria informatica (come chi usa programmi senza licenza, o scarica illegalmente musica e filmati tramite internet) e anche gli hacker che violano la privacy e la sicurezza di un sistema informatico».
Tra i partecipanti ci saranno molti sacerdoti passionisti che prestano servizio nel santuario di San Gabriele, uno dei quindici santuari più frequentati al mondo e uno dei principali luoghi di “riconciliazione” in Europa. In effetti il santuario non ha risentito della crisi delle confessioni negli ultimi anni, anzi nelle domeniche più affollate – fanno sapere i padri passionisti – non bastano 30 confessori per soddisfare la richiesta dei pellegrini. Non per nulla fiore all’occhiello del nuovo santuario è la grande cappella della Riconciliazione con i suoi trenta moderni confessionali, inaugurata il 30 giugno 1985 da Giovanni Paolo II.