Ue, in scenario migliore vaccino a fine anno, inizio 2021

12 Novembre 2020

BRUXELLES - Rafforzare il mandato del Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) affinché possa avanzare "raccomandazioni in tempo reale", compresa la "dichiarazione di una situazione di emergenza a livello Ue", con l'attivazione di meccanismi di risposta comune. E' una delle proposte per gettare le fondamenta dell'Unione della salute, illustrate dalla commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, che prevede, tra l'altro, la creazione di "una task force da mobilitare rapidamente" in seno all'Ecdc, a sostegno degli Stati membri. Tra le altre iniziative, anche un irrobustimento dell'impegno dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) a cui sarà conferito il potere "di monitorare le potenziali carenze di medicinali e dispositivi medici, affinché nessun Paese sia lasciato senza il trattamento adeguato", soprattutto nei momenti di crisi. L'Ema avrà anche un ruolo maggiore "nel coordinare le sperimentazioni cliniche e la ricerca sui vaccini, fondamentale in una situazione di emergenza, in cui la velocità è essenziale". Prevista anche la creazione di un'Autorità Ue di risposta all'emergenza sanitaria, che verrà proposta nel 2021 e diventerà operativa nel 2023, viene annunciata come "una vera svolta per anticipare le minacce ed offrire una risposta comune". Per promuovere un maggiore coordinamento, anche lo sviluppo di piani di risposta alla crisi Ue e nazionali, che saranno sottoposti a stress test. Nello scenario migliore le prime dosi di vaccino "potrebbero arrivare già a fine 2020, inizio 2021" ha detto Stella Kyriakides, rispondendo ad una domanda.