Acqua, chiusura anticipata di un’altra ora
Lanciano. Fino al 2 settembre stop all’erogazione dalle 16, chieste le dimissioni del Cda, lunedì protesta
LANCIANO. Chiusura dei serbatoi alle 16: è la nuova comunicazione Sasi sulle chiusure programmate in cui si avvisa che a Lanciano, centro e contrade, lo stop alla fornitura dell’acqua è anticipata di un’ora fino al 2 settembre. La crisi peggiora e le previsioni non sono buone. Il Comune è corso ai ripari, per quanto possibile, attivando il Coc (Centro operativo comunale di Protezione civile) e affittando e sistemando 4 cisterne nei punti più critici: in contrada Serre, nel Circolo ricreativo; a Sant'Onofrio nel piazzale adiacente la Tabaccheria Colanero; a Marcianese nel Centro di Protezione civile e a Re di Coppe autorimessa del Centro operativo misto. «L’attivazione del Coc è necessaria perché la Protezione civile possa gestire le cisterne», spiega il sindaco Filippo Paolini, «che saranno aperte dalle 9 alle 13 e 15.30 alle 20. È acqua potabile ma si consiglia un utilizzo solo a scopo igienico e non alimentare».
Una situazione sempre più critica che ha portato il gruppo misto in consiglio comunale formato dai consiglieri Michele La Scala, Dalila Di Loreto, Giuseppe Luciani e l’assessore Danilo Ranieri a chiedere le dimissioni del presidente Sasi Gianfranco Basterebbe e del Cda formato da Corrado Varrati e Graziella Di Filippo e il cambio della direzione tecnica della società. «Finora il nostro è stato un silenzio responsabile per non alimentare la rabbia dei cittadini, ma adesso basta», dicono i quattro. «L’emergenza è stata fatta diventare tale, si aggraverà con la riapertura delle scuole e potrebbe andare avanti per mesi. L’inverno siccitoso, la scarsità di piogge non sono una novità: è mancata la programmazione. Le ragioni di questo fallimento nella gestione Sasi, governata da oltre 20 anni dal centrosinistra e dal Pd, vengono da decisioni sbagliate nel tempo e l’attuale Cda assieme alla figura presuntivamente tecnica di livello dirigenziale non sono in grado di gestirla. Chiediamo loro di dimettersi». Dimissioni chieste anche al collegio dei revisori dei conti. «Deve essere convocata l’assemblea dei sindaci soci della Sasi per un cambio di passo», dicono.
L'Associazione Acqua Nostra & Sa’-Fa invece chiama a raccolta i cittadini per una manifestazione di protesta e proposte lunedì 2 settembre alle ore 17.30 nella sede Sasi alla zona industriale. «I cittadini sono esasperati dalle continue chiusure», spiega l’associazione, «questa crisi sta mettendo in ginocchio famiglie, attività commerciali e artigianali, enti. I nostri inviti ai sindaci-soci della Sasi a controllarne la gestione sono vani, ci sono problemi visto che tra i vertici Sasi non c’è un ingegnere e ci sono più impiegati che operai. Invitiamo i cittadini ad aderire alla manifestazione».