Privato dona 500 piante alla città «Ora serve un piano degli alberi»
L’iniziativa è dell’imprenditore Salvatorelli (Vastarredo): a giorni la firma dell’intesa con il Comune Comitato e Geav: «Negli ultimi 8 anni mille abbattimenti». L’assessore Barisano: «Numero esagerato»
VASTO. Cinquecento piante da mettere a dimora in diverse zone della città. È la donazione proposta al Comune da un imprenditore privato. Servirà a rimpinguare il patrimonio arboreo cittadino, ridotto dagli abbattimenti degli ultimi otto anni. I nuovi alberi, di cui sono ignote le dimensioni, sono stati promessi da Emidio Salvatorelli, presidente della Vastarredo srl, storica azienda della zona industriale di Punta Penna. La notizia, pur accolta con favore in città, ha spinto il Comitato Amici degli alberi e le guardie ambientali Geav a chiedere «un piano di forestazione urbana». Nei prossimi giorni dovrebbe essere firmato il protocollo d’intesa con il quale verranno stabilite le modalità della donazione.
«Con la società abbiamo già avuto un incontro», spiega l’assessore all’ambiente Gabriele Barisano, «è stata anche predisposta una bozza di documento da sottoscrivere. La messa a dimora dei nuovi alberi non avverrà in ogni caso prima di ottobre». Appresa la notizia Comitato Amici degli alberi e Geav sono intervenuti. «Bene la piantumazione, ma le 500 piante della donazione serviranno appena a riempire le tantissime asole rimaste vuote in seguito agli abbattimenti», dicono Gian Carlo Denicola (Comitato) e Marco Cannarsa (Geav), «ci sono tantissime zone della città spoglie e deforestate che avrebbero bisogno di un urgente intervento, come la villetta Due Pini, la villa dinamica del quartiere San Paolo e l’area verde di Vasto Marina. Senza voler affatto sminuire l’apporto del privato, possiamo affermare senza timore di essere smentiti, che questa amministrazione in tema di verde pubblico, continua a muoversi in maniera estemporanea, a spot, senza preoccuparsi minimamente di elaborare un piano di forestazione urbana, oggi più che mai necessario per mitigare i cambiamenti climatici. In questi ultimi otto anni», continuano Denicola e Cannarsa, «sono stati abbattuti circa 1.000 alberi, gran parte dei quali si sarebbero potuti salvare se al taglio forsennato (spesso in violazione del regolamento del verde di cui il Comune si è dotato) fosse stata anteposta la loro conservazione, limitando l’abbattimento agli alberi realmente pericolosi». «Prendo atto della disponibilità delle due associazioni a collaborare per individuare le zone più spoglie», chiosa Barisano, «ma non credo che quello da loro indicato sia il numero reale degli alberi abbattuti, che mi risulta essere inferiore».
Non è la prima volta che l’amministrazione comunale riceve donazioni. L’anno scorso in via Trave (dove tra l’altro esiste già un parco naturale), sono stati messi a dimora mille alberelli con il progetto “Mosaico verde”, la campagna nazionale di forestazione ideata da Azzero C02 e Legambiente.
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