ECONOMIA

Abruzzesi in affanno: il 40% non riesce più a risparmiare

Nel rapporto del Cresa l'11% delle 531mila famiglie abruzzesi è relativamente povero, il 32% non dispone di risorse economiche sufficienti, il 39% vede peggiorata la propria situazione

 

In Abruzzo più di 35 persone su 100 (Sud: 41; Italia: 24) e più di 41 minori sono a rischio di povertà o esclusione sociale. Confrontando i dati con quelli 2021, l’Abruzzo vede pressoché invariata l’incidenza delle persone a rischio di povertà e di esclusione sociale e aumentata di quasi 2 p.p. la quota di individui minacciati dalla povertà, indicatori che riportano incrementi in Molise, Puglia e Calabria e diminuzioni in Campania e Basilicata.

Inoltre il 28% (era 24% nel 2019) ha più di qualche difficoltà ad arrivare a fine mese e solo il 4% (era il 9%) riesce a farlo con facilità, il 44% (era 43%) ha problemi ad affrontare spese impreviste e il 40% (era 61%) non riesce a risparmiare. Rispetto alla capacità di arrivare a fine mese e a sostenere spese impreviste l’Abruzzo presenta valori migliori del Sud e peggiori dell’Italia e considerando la capacità di risparmio figura tra le più virtuose in Italia dopo Lombardia e Veneto.

Nel confronto con il 2019 la regione mostra un aumento dell’incidenza di famiglie che hanno difficoltà a “sbarcare il lunario”. Sulle condizioni delle famiglie incide anche la situazione abitativa. Il quadro abruzzese è migliore di quello nazionale e ripartizionale: è in affitto il 13% delle famiglie (Italia e Sud: 20%) mentre il restante 86,7% possiede una abitazione di proprietà.

Nel 2021 il reddito medio annuo familiare regionale è di 29 mila euro, pari all’86% del valore nazionale e al 106% di quello del Sud. L’Abruzzo, pari merito con la Basilicata, figura nella prima posizione della classifica delle regioni del Sud ma, nonostante la ripresa su base annua dell’11% (più marcato del 5% del Nord, del 2% del Centro e dell’1% del Sud), insieme alla sola Campania, non ha recuperato il valore del 2019.

Quanto a fonte di reddito, analogamente al resto del Paese, il reddito netto familiare da lavoro dipendente in Abruzzo prevale su quello autonomo (37,6 e 27,4 mila euro) e sulle pensioni e trasferimenti pubblici (23,6 mila euro). Rispetto alle altre regioni del Sud sensibilmente più alto è il reddito da lavoro dipendente, molto inferiore quello da lavoro autonomo e più basso della Campania e della Calabria quello da pensioni e altri trasferimenti pubblici. È interessante osservare che l’importo medio annuo pro-capite dei redditi pensionistici nel 2021 è in Abruzzo di 18,1 mila euro, valore inferiore alla media italiana (-1.7 mila euro) ma superiore alla media ripartizionale (+800 euro). Nel 2021, l’11,1 % dei pensionati abruzzesi, a fronte del 9,6% degli italiani, ha percepito meno di 500 euro di reddito pensionistico lordo mensile.

Nell’ambito dei trasferimenti pubblici rilevano il reddito e la pensione di cittadinanza: i nuclei beneficiari sono 31,9 mila (33,9 mila nel 2021) di cui 28,9 mila del reddito (era 30,5 mila) e 3,1 mila della pensione (era 3,4 mila). Le persone interessate sono 63,2 mila (69,7 mila nel 2021), 59,7 mila delle quali hanno avuto accesso al reddito (era 65,8 mila) e 3,5 mila alla pensione (era 3,9 mila). L’importo medio ammonta nel 2022 a 550 euro per il reddito e di 288 euro per la pensione, sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente.

Nel confronto con il 2019 l’Abruzzo riporta un incremento del reddito da lavoro dipendente dell’8% secondo nel Sud alla sola Basilicata (+24%) e, in controtendenza rispetto a quanto si osserva nella maggior parte della stessa circoscrizione, flessioni di quello da lavoro autonomo (-17%) e da trasferimenti pubblici (-8%) più accentuata della Campania (-6%) e meno intensa del Molise (-15%).

Per avere una misura sintetica della diseguaglianza nella distribuzione dei redditi si pensi che in Abruzzo il 20% più abbiente ha un reddito pari a 4,5 volte quello del 20% del più povero. La disparità regionale, abbastanza stabile negli anni, è meno accentuata di quella che si osserva al Nord (4,9), al Centro (5,2), al Sud (6,4) e nelle Isole (7,0).