CORONAVIRUS

Abruzzo, c’è il via libera ai richiami AstraZeneca

Gli under 60 che rifiutano il mix possono ricevere la seconda dose del vaccino di Oxford, ma è necessario firmare il modulo di consenso

PESCARA. C’è il via libera al richiamo con AstraZeneca anche per gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose del vaccino di Oxford. La Regione Abruzzo si è subito adeguata al parere del Comitato tecnico scientifico che, in una circolare, consente a chi ha meno di 60 anni di completare il ciclo vaccinale con AstraZeneca. Ma anche in Abruzzo la sfiducia e l’informazione schizofrenica a livello governativo hanno fatto rallentare la campagna vaccinale posticipando al 24 settembre la data per il raggiungimento dell’immunità di gregge. Un mese in più rispetto a quanto si prevedeva solo una settimana fa (fine agosto). Per tornare a guadagnare terreno si confida nelle 100mila dosi in arrivo la prossima settimana negli hub vaccinali.
IL VIA LIBERA. "Le persone che hanno meno di 60 anni e hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca possono effettuare il richiamo con lo stesso vaccino. Infatti, in caso di rifiuto della seconda dose con un vaccino a mRna (il mix) sarà necessario firmare un consenso informato". È quanto reso noto dal ministero della Salute in una circolare. "È importante completare il ciclo vaccinale", raccomanda Maurizio Brucchi, referente abruzzese della campagna vaccinale, "il richiamo per il vaccino anti Covid è indispensabile. AstraZeneca si può somministrare come richiamo anche agli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose dello stesso vaccino. E a tal proposito è bene sottolineare due cose: la prima che per la seconda dose con AstraZeneca non sono segnalate reazioni avverse e la seconda che in Europa il richiamo con un vaccino diverso è stato adottato con successo. Sicuramente la gestione del vaccino dell’Università di Oxford non ha aiutato i cittadini a comprendere: c’è molto disorientamento che noi registriamo quotidianamente negli hub, anche se prima del 12 giugno (quando la doppia dose di AstraZeneca veniva raccomandata solo agli over 60, ndc) il vaccino aveva riacquistato fiducia".
Le recenti raccomandazioni e target di utilizzo per AstraZeneca hanno rallentato la campagna vaccinale: nel timore della vaccinazione eterologa, ovvero con un richiamo diverso, alcuni non si sono presentati per la seconda dose ad appuntamento già fissato, mentre altri hanno rifiutato il crossing o switch di sieri, cioè il cambio.
IMMUNITÀ DI GREGGE. Il recente caos che ha coinvolto ancora il vaccino AstraZeneca, ora Vaxzevria, ha fatto posticipare di un mese la data per il raggiungimento dell’immunità di gregge ad oggi, in Abruzzo, prevista per il 24 settembre nel rapporto tra dosi somministrate e popolazione ancora da immunizzare.
100MILA DOSI IN ARRIVO. Un dato, però, che potrebbe tornare a guadagnare terreno. Per il momento la speranza di accorciare il raggiungimento dell’immunità di gregge è riposta tutta nelle 100mila dosi in arrivo che saranno distribuite negli hub vaccinali di tutta la regione. In particolare oggi sono attese circa 15mila dosi di Moderna e 3.500 di Johnson & Johnson. Mente giovedì prossimo (24 giugno) è previsto l’arrivo di 12mila dosi di AstraZeneca e 70mila di Pfizer. La sfiducia nel primo vaccino a vettore virale non sembra aver generato particolari ripercussioni sul monodose Johnson &
Johnson. "A rallentare la campagna", prosegue Brucchi, "hanno contribuito anche le vacanze, i pochi casi e meno ricoveri e la percezione di un settembre lontano. Al contrario vaccinarsi in questa fase è determinate per raggiungere al più presto
l’immunità di gregge".
IL REPORT DI IERI. Sono stati 10.290 i vaccini somministrati ieri in Abruzzo: 3.121 nella provincia di Pescara, 2.348 in quella di Chieti, 2.180 all’Aquila e 2.641 nel Teramano.
VACCINI IN AZIENDA. In Abruzzo sono circa 150 le aziende che consentiranno ai propri dipendenti di potersi vaccinare sul posto di lavoro già dalla prossima settimana. "Un’opportunità in più", conclude Brucchi, "insieme alla possibilità di vaccinarsi presto anche in farmacia e dal medico di base".