BOLLETTINO COVID
Abruzzo con 973 nuovi casi in una settimana, per l'Iss è ad alto rischio
Resta attorno al migliaio di contagi settimanali la diffusione del virus, 4 decessi. Si svuotano le terapie intensive, ma si riavvicina a quota 100 il numero degli ospedalizzati
PESCARA. Sono 973 (di cui 301 reinfezioni) i casi positivi al Covid registrati tra il 22 e il 28 aprile in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza - al netto dei riallineamenti - a 657.386 (di cui 38.856 reinfezioni). Il bilancio dei pazienti deceduti registra 4 nuovi casi e (di età compresa tra 75 e 91 anni) e sale a 3.959. Nel totale dei casi positivi sono compresi anche 650012 dimessi/guariti (+1.365 rispetto a venerdì scorso). I dati sono contenuti nel consueto bollettino settiamanale della Regione (assessorato alla Sanità).
Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 3.415 (-396 rispetto a venerdì scorso).
Di questi, 97 pazienti (+27 rispetto a venerdì scorso) sono ricoverati in ospedale in area medica; 0 (-4 rispetto a venerdì scorso) in terapia intensiva, mentre i restanti sono in isolamento domiciliare.
Nell’ultima settimana sono stati eseguiti 1.564 tamponi molecolari (2603957 in totale dall’inizio dell’emergenza) e 6.802 test antigenici (4.871.913).
Del totale dei casi positivi, 133.625 sono residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila (+226 rispetto a venerdì scorso), 189.068 in provincia di Chieti (+301), 157.113 in provincia di Pescara (+342), 155881 in provincia di Teramo (+167), 13.385 fuori regione (+13) e 8314 (-76) per i quali sono in corso verifiche sulla provenienza.
Intanto il report con i dati principali del monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Istituto superiore di Sanità (Iss)-ministero della Salute evidenzia che l'Abruzzo questa settimana figura fra le regioni a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza Covid. Le altre sono l’Emilia-Romagna, la Liguria, le Marche, la Puglia, la Sardegna e poi la Sicilia. Quest’ultima risulta ancora “non valutabile” per mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata “a rischio alto”.
Sei regioni e province autonome sono a rischio moderato: Calabria, Fvg, Molise, le province di Trento e Bolzano e Veneto.