Abruzzo, "fare" il pomodoro in casa è più difficile: il calo è del 40%
I dati Coldiretti sulla produzione nei campi: la varietà "a pera" falcidiata dalle grandinate. E le tradizionali bottiglie diminuiscono
PESCARA. Fare il pomodoro in casa è sempre più difficile. Una consuetudine abruzzese del passato che viene meno a causa del calo di produzione della materia prima: il pomodoro. E questo a causa dei danni provocati dalle manifestazioni meteo che ci sono state quest'anno, in particolare le grandinate.
La produzione di pomodoro, con particolare riferimento alla varietà "a pera", ha subito un drastico calo, come emerso negli ultimi giorni con il termine della preparazione delle tradizionali "bottiglie" che serviranno durante l'inverno a ricordare il sapore e il profumo del prodotto dell'orto. Una tradizione abruzzese portata avanti fin dalle famiglie contadine e sulla quale scende la mannaia dei dati negativi estrapolati da Coldiretti Abruzzo. La stima è di un calo produttivo del 35% con punte anche del 40% con particolare riferimento alla provincia pescarese e alle zone costiere, colpite dalle grandinate, in cui la produzione di pomodoro è particolarmente diffusa.
"La diminuzione della produzione di pomodoro ha riguardato tutta la penisola, ma in Abruzzo il fenomeno è stato particolarmente sentito. Ad avere sofferto sono state principalmente le coltivazioni di pomodoro tipico, primo fra tutti il pomodoro a pera d'Abruzzo che è molto delicato e risente maggiormente delle variazioni climatiche - dice Gianni Fragassi, vicepresidente di Coldiretti Pescara e titolare dell'omonima azienda agricola di produzione di conserve a Città Sant'Angelo. "Di conseguenza questo ha comportato un leggero aumento dei prezzi, circa il 20%, con una qualità comunque garantita. Quest'annata ce la ricorderemo, cinque anni fa ci fu una situazione simile e questo fatto ha determinato una diffusa preoccupazione e una sorta di "caccia" al prodotto locale anche da parte del consumatore privato".