Abruzzo, i conti in rosso della sanità. Arrivano i numeri delle Asl: deficit da 80 milioni, è guerra tra opposizione e giunta

1 Aprile 2025

D’Amico e Paolucci: «Marsilio dimettiti». L’assessore Verì: «Non strumentalizzate il deficit»

I numeri ballano, ma alla fine – nel valzer delle contrapposizioni – è tutta una questione di prospettiva. Il Patto per l’Abruzzo urla allo scandalo dopo l’audizione dei manager delle quattro Asl che hanno certificato un disavanzo complessivo di 180 milioni di euro e chiede le dimissioni del presidente Marco Marsilio e di tutta la Giunta; dall’altro l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, precisa che a questa somma vanno sottratti cento milioni che appartengono alla Gsa (Gestione sanitaria accentrata) e che quindi «il disavanzo ammonta a 81 milioni di euro».

LA RICETTA DELLA VERì

Centralizzare l'acquisto di beni e servizi, ridurre il numero delle Asl e introdurre una programmazione sull'acquisto dei farmaci. E poi bloccando il turn over sul personale non sanitario, quindi blocco delle assunzioni degli amministrativi, una azione destinata a causare mal di pancia e proteste: è questa, stando ad una nota dell'ufficio stampa del Consiglio regionale sui lavori della commissione Bilancio all'Aquila, la ricetta indicata durante la sua audizione dall'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, per far uscire l'Abruzzo strutturalmente dal debito sanitario prodotto dalle quattro Asl. Per centrare l’obiettivo la Regione sarà costretta ad aumentare l’addizionale Irpef a scaglioni di reddito nella seduta del consiglio regionale del 3 aprile quando è attesa la mobilitazione di sindacati, categorie produttive e cittadini. Per Verì sono queste «le linee strategiche della riforma complessiva della sanità».

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