CORONAVIRUS

Abruzzo, nessun ripensamento: è una delle tre regioni dove riaprono le scuole superiori

Indice di contagio inferiore a 1, confermate le lezioni in presenza al 50%. L'assessore: "Potenziati i trasporti, l'importante è poter ripartire in sicurezza". Cisl e Cgil contro la regione: "Meglio rinviare"

PESCARA. Nessun ripensamento. L'Abruzzo rimane una delle tre regioni dove da oggi, lunedì 11 gennaio, riaprono i portoni delle scuole secondarie di secondo grado. Le altre sono la Valle d'Aosta e la Toscana. E l'Abruzzo come la Toscana ha un indice di diffusione del contagio inferiore all'1, mentre la Valle d'Aosta è all'1,07 ma al terzo giorno consecutivo senza vittime da Covid. L'unica restrizione è che la ripresa dell'attività didattica in presenza avviene al 50%. Nelle altre regioni invece il trend generale tra i governatori, è di mantenere chiusi gli istituti preferendo, per il momento, continuare le lezioni a distanza.

A confermare la linea decisa dall'Abruzzo è stato  l’assessore all’Istruzione Pietro Quaresimale proprio alla luce delle ultime decisioni adottate dalle altre regioni. “Abbiamo deciso di riattivare al 50% l’attività didattica in presenza così come previsto dal Governo perché le condizioni del contagio in Abruzzo sono con un indice Rt al di sotto della media nazionale", afferma ricordando come da lunedì l’Abruzzo torni comunque in zona gialla con bar e ristoranti aperti e sottolineando lo sforzo organizzativo particolare da parte delle strutture regionali che si occupano del trasporto e della mobilità studentesca: "In questo senso è stata incrementata la frequenza degli autobus sulle linee maggiormente frequentate dagli studenti con il conseguente aumento del numero di mezzi in circolazione. Abbiamo fissato con le prefetture i piani di trasporto in relazione anche allo scaglionamento del rientro a scuola, rivolgendo un’attenzione particolare alle aree ad alta intensità di frequenza”.

Gran parte degli istituti superiori ha fissato lo scaglionamento orario dei rientri, con una alta flessibilità sia sulla durata dell’ora scolastica sia sul numero degli studenti ammessi in presenza sia anche sulla scelta dei giorni della settimana. "Lunedì", conclude l'assessore,"vigileremo e controlleremo ma l’importante è ripartire in sicurezza”.

LO STOP DEI SINDACATI. La Cisl Scuola Abruzzo Molise aveva chiesto il rinvio del ritorno in presenza nelle scuole superiori, in modo da «assicurare una effettiva riapertura in sicurezza e non con formule (50%, 75%, giorni alterni, orari sfalsati, alternanze settimanali) che destabilizzano ulteriormente l'attività didattica». «Il rinvio della riapertura in presenza delle scuole superiori è stato ormai deciso da ben 14 regioni - ha spiegato l'organizzazione sindacale in una nota - chiaro segno di una non condivisione della valutazione fatta dal Ministero dell'Istruzione e dal Governo a livello nazionale».

Anche la Flc Cgil Abruzzo Molise ha espresso forti perplessità sulle condizioni di sicurezza per la riapertura in presenza delle scuole superiori abruzzesi: "In data 21 dicembre, con una lettera indirizzata al Prefetto dell'Aquila, al Presidente della Regione Abruzzo ed al Direttore dell'USR Abruzzo, insieme alle organizzazioni confederali avevamo chiesto di essere convocati ai tavoli tecnici previsti dal DPCM del 3 dicembre 2020 presso ciascuna Prefettura, in modo da condividere gli interventi necessari a garantire il diritto allo studio, in presenza ed in sicurezza". «Oltre alla partecipazione ai tavoli di lavoro presso le Prefetture - scrive la Flc Cgil - avevamo chiesto alla Regione di attivare una cabina di regia per fare sintesi delle misure prese a livello provinciale garantendo misure sinergiche, precise e univoche. Nessuna risposta è però giunta alle nostre pressanti richieste, con il risultato che le riunioni sono avvenute nella più assoluta autoreferenzialità. Le uniche misure di cui siamo a conoscenza sono quelle anticipate dalla stampa: abbiamo appreso così che la Regione ha previsto un potenziamento per i trasporti (non sappiamo con quali modalità), e che in alcuni casi è stato previsto uno scaglionamento degli ingressi. Ma le domande che attendono risposta sono tante: in primis, come si è deciso di intervenire (se si è deciso di farlo) su tutte le altre criticità che abbiamo più volte evidenziato (tamponi rapidi per personale ed alunni, tracciamento e indicazioni chiare dall'Aziende sanitarie locali per la gestione dei casi di positività nelle scuole, presidi sanitari nelle scuole?)».