Abruzzo, stop a nuovi ipermercati fino al 2021

La legge è pronta: difende i negozi dei centri storici, impone regole agli ambulanti e liberalizza le vendite in liquidazione

PESCARA . Fa piazza pulita di 21 leggi regionali, un titolo e 42 articoli, abrogandoli. Semplificare, la parola d’ordine che ha portato al Testo unico sul commercio, l’opera omnia che andrà a regolamentare il settore, appena licenziata dal Consiglio regionale e già varata dalla Giunta. Un testo condiviso con le associazioni di categoria, con lo stop ai centri commerciali fino al 2021, e che riserva alla Regione la programmazione della rete distributiva (articolo 10). A illustrare il nuovo testo normativo, il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, con il presidente della commissione Attività produttive, Lorenzo Berardinetti, e il presidente del Comitato per la legislazione, Lucrezio Paolini, alla presenza di numerosi esponenti delle associazioni di categoria dei commercianti. Tra questi, Celso Cioni, direttore regionale di Confcommercio, Lido Legnini, direttore generale di Confesercenti Abruzzo, Marisa Tiberio (presidente Confcommercio Chieti), Giammarco Giovannelli (Confcommercio Teramo e presidente di Federalberghi).
NEGOZI STORICI. La Regione promuove la conoscenza e la valorizzazione delle attività commerciali che costituiscono testimonianza della storia, dell'arte, della cultura e della tradizione imprenditoriale locale e che si svolgono in locali o aree aventi valore storico, artistico, architettonico ed ambientale.
Come ha sottolineato Lolli, «il commercio rappresenta un tratto identitario e culturale dei nostri centri storici e delle nostre città», messi a dura prova dalla crisi e dai terremoti. «L'idea, popolare soprattutto nel recente passato, secondo cui questa economia potesse essere sostituita dai grandi centri commerciali che poi si collocano fondamentalmente nelle periferie urbane», ha osservato, «ha determinato uno stravolgimento del tratto identitario di una regione come l'Abruzzo che, invece, fa proprio della sua identità la ragione della sua ricchezza».
LE EDICOLE. Una volta approvata la legge, potranno vendere, oltre ai giornali, anche altre tipologie merceologiche, come alimenti non deperibili (cioccolate, caramelle, bevande non alcoliche). Lo spirito è stato quello di salvaguardare anche questa tipologia di esercizio commerciale, che da qualche anno è entrata in crisi. Nel testo è prevista anche la possibilità, in alcune città, di trasformarle in punti di informazione turistica.
PREVIDENZA. È stato reintrodotto, per chi esercita attività di commercio su aree pubbliche, anche se proveniente da altre regioni, l’obbligo di tenuta del Durc, il Documento di regolarità contributiva.
LIQUIDAZIONI. “Liberalizzate” le vendite di liquidazione, che con il nuovo testo unico «possono essere effettuate in qualunque momento dell’anno e per una sola volta, ad eccezione dei casi di vendita di liquidazione per trasformazione o rinnovo locali», ma sono vietate «nei 30 giorni antecedenti i saldi di fine stagione e nei trenta giorni antecedenti il Natale». Si tratta di una richiesta più volte ribadita dai commercianti, che devono vedersela ogni giorno con la concorrenza delle vendite online.
PRIMI IN ITALIA. «Il testo», ha detto il vice presidente, «è quello di rendere più semplice la vita alle attività commerciali». L'Abruzzo, ha sottolineato, è la prima regione a recepire la normativa sulla semplificazione amministrativa per cui «per una qualsiasi pratica burocratica legata al commercio il cittadino potrà rivolgersi semplicemente allo sportello Suap del proprio Comune».
COLLABORAZIONE. «Siamo stati collaborativi, abbiamo avanzato tante proposte», ha detto invece Lido Legnini, «e molte sono state accolte, dal momento che le ritroviamo in questo testo. L’auspicio è che si vada a una rapida approvazione del nuovo strumento normativo, in considerazione del fatto che siamo alla conclusione della legislatura, perché altrimenti di ritroveremmo a a dover ricominciare da capo».