Abusi sulla costa: Legambiente boccia Regione e Comuni

Il dossier Mare nostrum: in Abruzzo aumentano le infrazioni malgrado gli appelli. Nelli: dal Borsacchio a San Vito, quanti esempi negativi

PESCARA. L’Abruzzo sale nella classifica del mare illegale, a nulla sono serviti appelli e ricorsi. L’abusivisimo edilizio è ritenuta una realtà «clamorosamente» da arginare. Vine dipinto così da Legambiente lo stato di salute delle nostre coste nel dossier 2012 di Mare Monstrum presentato ieri a Roma. Una campagna di denunce e di sensibilizzazione che in Abruzzo culminerà con l’arrivo della Goletta Verde il 2 agosto a Pescara e Giulianova e il giorno dopo a Silvi .

L’abusivismo edilizio, unito a reati come scarichi fognari non depurati, ingiustificate o illegali, rifiuti e pesca illegale, fa salire l’Abruzzo di un gradino nella classifica delle 15 regioni che si affacciano sul mare, rispetto al dossier 2011: quest’anno la nostra regione figura al tredicesimo posto nella classifica generale del mare illegale, con 306 infrazioni accertate, un totale di 431 denunce e arresti e 66 sequestri. L’Abruzzo è inoltre al settimo posto nella classifica delle infrazioni per km di costa (2,4 infrazioni per ogni chilometro).

«Dopo decenni di denunce, di battaglie legali, di campagne di sensibilizzazione, ben poco, purtroppo, è cambiato nella lotta al mattone illegale, nel 2011 sono 59 le infrazioni accertate, cui hanno fatto seguito 135 denunce e 20 sequestri», spiega Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente, «sulla costa abruzzese si continua con il consumo e la cementificazione del suolo, sono d’altra parte sotto gli occhi di tutti , ad esempio, i recenti sequestri per abusivismo e speculazione edilizi a San Vito Chietino, nella zona del Turchino, a Vasto e a Pescara, nonché la continua lottizzazione della costa teatina con le Foreste di San Vito».

Legambiente scende nei particolari dei casi che hanno fatto salire l’asticella dell’allarme speculazioni . A Vasto ricorda il sequestro preventivo

del complesso edilizio residenziale in via di realizzazione denominato “Cono a mare”, a ridosso della costa avvenuto a maggio: 178 appartamenti in costruzione e 4 ettari di terreno adiacente ai fabbricati. Molti appartamenti sono stati venduti a privati che li hanno acquistati, secondo la Procura, in buona fede.

Il sequestro è arrivato appena 40 giorni dopo un provvedimento analogo nella stessa zona, che ha riguardato due complessi edilizi: una struttura sulla collina di Montevecchio, denominata “Residence Plaza”, in un’area destinata a strutture turistico-ricettive, e cinque corpi di fabbrica destinati a civile abitazione sulla costa.

A Pescara viene portato ad esempio la condanna in appello per abusivisimo edilizio per “Les Paillotes” . Lungo la Costa Teatina l’indice è puntato contro il Resort Village di San Vito Chietino , definito da Legambiente «una delle più grandi speculazioni edilizie abruzzesi». «Una operazione resa possibile grazie alla solita variante urbanistica al piano regolatore», proseguono gli ambientalisti, «che ha acquisito anche il parere favorevole della Commissione via regionale, trasformando una zona agricola in zona turistica, estesa per circa 20 ettari».

L’altro scandalo di Mare Monstrum in Abruzzo è l’ultimo provvedimento in ordine temporale: l’istitiuzione dopo 7 anni della Riserva naturale del Borsacchio, nel Teramano. «L’area protetta è stata oggetto di numerosi interventi legislativi finalizzati alla modifica della linea di confine per “rispondere” agli appetiti della speculazione edilizia», commenta Legambiente che conclude con quella che sembra essere un avviso: «Attenzione, però, la partita è tutt’altro che chiusa».(a.mo.)

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