LA MISSIONE NATO
Alpini del Reggimento L'Aquila feriti in Kosovo, due ricoverati e operati
Il bilancio dopo gli scontri di ieri: 4 abruzzesi coinvolti, 9 in infermeria, tre sono già tornati al lavoro e due hanno avuto fratture scomposte
ROMA. Nove degli alpini feriti in Kosovo sono in infermeria, tre sono già tornati al lavoro, due sono stati operati perché hanno avuto fratture scomposte e si sta valutando la possibilità di farli tornare in Italia. E' il bilancio degli scontri di ieri in Kosovo dove sono rimasti vittime i soldati del 9° Reggimento Alpini L'Aquila. Quattro dei soldati sono abruzzesi, un quinto è campano ma residente nel capoluogo. "Non c’è stato per fortuna nulla di grave" ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, "è una situazione folle, abbiamo lavorato per gettare un po' di acqua sul fuoco, non possiamo permetterci altre ferite in Europa", ha aggiunto riferendosi alla situazione in Kosovo.
Il quadro rassicurante è stato disegnato anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani: «Questa mattina ho parlato con il generale Figliuolo e con l'ambasciatore d'Italia a Pristina. Erano nell'infermeria del contingente italiano dove sono ricoverati i feriti più lievi. Non ci sono pericoli gravi neanche per i feriti più importanti. Uno è ricoverato nell'ospedale di Skopje in Macedonia del nord e un altro nell'ospedale di Pristina». I militari che «hanno avuto le ferite più lievi - ha aggiunto il ministro fuori da Montecitorio - già oggi sono operativi. Questo a dimostrazione della grande determinazione dei nostri alpini e di tutto il nostro contingente che ha dimostrato serietà e coraggio».