Angelini faccia a faccia con Del Turco e gli altri

Potrebbe subire minacce: i pm vogliono interrogarlo insieme agli arrestati
 

PESCARA. Un confronto all’americana tra il grande accusatore e gli accusati. Enzo Angelini, il re delle cliniche private, allo stesso tavolo di Del Turco, Quarta, Masciarelli, Domenici, Cesarone, Zelli, Boschetti, Conga, Mazzocca, Bucciarelli e Di Stanislao. È la prossima mossa della Procura, che ha trasmesso al gip la richiesta di incidente probatorio. Angelini potrebbe subire minacce.

I pm vogliono un confronto tra quelle persone che hanno reso, finora, dichiarazioni discordanti nel corso degli interrogatori. L’assunzione della testimonianza in contraddittorio viene ritenuto un passaggio importante per definire il quadro delle accuse lanciate da Angelini. Il re delle cliniche private, del resto, finora ha parlato da solo, per sette volte, di fronte a tre pm e con l’assistenza del suo legale di fiducia, l’avvocato Sabatino Ciprietti. Ora, non appena sarà fissato l’incidente probatorio, oltre alle domande dei magistrati, Angelini dovrà rispondere anche a quelle che potranno essere formulate dagli avvocati difensori delle persone da lui chiamate in causa.

Sarà lo stesso gip, esaminata la richiesta del pm, a stabilire, data, luogo del confronto e numero delle persone ammesse a partecipare. Si tratta di un’ipotesi prevista dall’articolo 392 del codice di procedura penale che, riguardo al confronto, rimanda all’articolo 211: «il confronto è ammesso esclusivamente tra persone già esaminate o interrogate quando vi è disaccordo fra esse su fatti e circostanze importanti. Il giudice, richiamate le precedenti dichiarazioni ai soggetti tra i quali deve svolgersi il confronto, chiede loro se le confermano o le modificano, invitandoli, ove occorra, alle reciproche contestazioni».

Il contenuto del confronto reso in incidente probatorio «cristallizza» le prove e blinda la testimonianza in vista del dibattimento. I motivi alla base dell’assunzione anticipata della testimonianza possono essere diversi. In questo caso, vista la gravità e la portata delle sue affermazioni, la Procura teme che il grande accusatore possa essere oggetto di violenza, minaccia, offerta o promessa di soldi affinché non deponga o deponga il falso.

Per la prima volta, insomma, Angelini potrà ripetere tutte le sue accuse guardando negli occhi il capo della giunta che «è quella che mi ha ucciso più di tutti in 30 anni di gestione della mia clinica», come ha detto l’imprenditore ai pm. Già fissato anche l’elenco delle domande: rapporti con gli indagati, modalità di consegna del denaro, cartolarizzazione, rapporti con la Regione e le Asl, sponsorizzazione Humangest, problemi della casa di cura Villa Pini.

IL MEMORIALE. La procura pescarese ha disposto ieri due perquisizioni, la prima nella sede romana del quotidiano «Il Riformista» e la seconda a casa di Giancarlo Masciarelli, ex capo della Fira. I pm cercano il «memoriale» che sarebbe stato scritto dal mago delle cartolarizzazioni durante il primo arresto del 2006, in cui sarebbero contenuti nomi e cognomi dei politici di Forza Italia e di An che avrebbero preso tangenti per 400 milioni. Il memoriale, la cui presunta esistenza ha scatenato una serie di smentite e polemiche, non è stato trovato.

Su questo argomento Masciarelli sarà di nuovo interrogato. L’autore dell’articolo, Fabrizio D’Esposito, è stato ascoltato e ha riferito di non essere in possesso del memoriale, ma di averlo letto e di avere solo degli appunti, che sono stati sequestrati. Per il direttore Antonio Polito «dando notizia dell’esistenza del documento abbiamo fatto il nostro dovere professionale, agendo con prudenza e cautela».