Asl, due commissari a Chieti e L’Aquila
Quattro vice per la gestione. L’accorpamento entro dicembre.
L’AQUILA. Due commissari straordinari e 4 subcommissari per la riforma delle Asl abruzzesi. È quanto deciso dal Consiglio regionale al termine della seduta fiume di martedì. Alle 4 del mattino un emendamento della maggioranza (ma ispirato a un analogo emendamento dell’opposizione) ha modificato il testo presentato dall’assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni. I quattro commissari sono diventati due, ma sono stati affiancati da quattro sub commissari. I due commissari si occuperanno dell’accorpamento delle Asl di L’Aquila e Avezzano-Sulmona e di Chieti e Lanciano-Vasto; i quattro subcommissari, si occuperanno della gestione delle quattro Asl da accorpare. Commissari e subcommissari saranno nominati entro il 30 settembre. Il 1º ottobre decadranno dalle loro cariche gli attuali direttori generali, i direttori amministrativi e sanitari.
Il lavoro dei commissari dovrà terminare entro il 31 dicembre, quando prenderà forma la nuova organizzazione della sanità abruzzese basata non più su sei ma su 4 Asl, i cui territori saranno sovrapponibili a quelli provinciali. Con questa modifica la Regione risparmierà due stipendi, dato che i commissari avranno la stessa busta paga degli attuali direttori generali, mentre i quattro sub commissari saranno scelti tra i dirigenti della regione e quindi godranno di una semplice indennità di funzione.
Nomi ancora non se ne fanno. Sarà la giunta a decidere. In consiglio regionale martedì giravano quelli di Rodolfo Rispoli ex direttore amministrativo della Asl di Chieti, di Tonino Flacco ex direttore sanitario della Asl di Chieti e dell’ex sindacalista Cisl Medici Luigi Leonzio.
Se il governatore Gianni Chiodi parla ora di «risultato importante» e l’assessore Venturoni si dice soddisfatto perché il commissariamento «consente di arrivare in tempi brevi al nuovo assetto aziendale», le opposizione sparano ad alzo zero.
Per il capogruppo del Pd in consiglio Camillo D’Alessandro «il taglio delle teste dei commissari è frutto di una guerra tra il commissario governativo Gino Redigolo e l’assessore Lanfranco Venturoni che non perdona ai manager il fatto di andare in sintonia con Redigolo». Il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci parla di «lottizzazioni», di «spartizioni di potere», di «commissariamenti fatti al solo scopo di mettere le mani sulle poltrone».
Proteste arrivano anche dalle Asl destinate a sparire.
«Se il voto del Consiglio regionale», ha detto il capogruppo dell’Udc alla Provincia di Chieti, nonché sindaco di Rocca San Giovanni, Giovanni Di Rito «porterà alla creazione di una Asl unica in provincia di Chieti, ciò comporterebbe una ingiusta e dannosa penalizzazione del territorio frentano e vastese, che hanno avuto nell’Asl Lanciano-Vasto un prezioso aiuto che ha agito sempre in sinergia con il territorio». Da segnalare la bocciatura in aula di un emendamento di Maurizio Acerbo (Rifondazione) in cui si vietava ai condannati con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione di ricoprire incarichi dirigenziali nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate.
Il lavoro dei commissari dovrà terminare entro il 31 dicembre, quando prenderà forma la nuova organizzazione della sanità abruzzese basata non più su sei ma su 4 Asl, i cui territori saranno sovrapponibili a quelli provinciali. Con questa modifica la Regione risparmierà due stipendi, dato che i commissari avranno la stessa busta paga degli attuali direttori generali, mentre i quattro sub commissari saranno scelti tra i dirigenti della regione e quindi godranno di una semplice indennità di funzione.
Nomi ancora non se ne fanno. Sarà la giunta a decidere. In consiglio regionale martedì giravano quelli di Rodolfo Rispoli ex direttore amministrativo della Asl di Chieti, di Tonino Flacco ex direttore sanitario della Asl di Chieti e dell’ex sindacalista Cisl Medici Luigi Leonzio.
Se il governatore Gianni Chiodi parla ora di «risultato importante» e l’assessore Venturoni si dice soddisfatto perché il commissariamento «consente di arrivare in tempi brevi al nuovo assetto aziendale», le opposizione sparano ad alzo zero.
Per il capogruppo del Pd in consiglio Camillo D’Alessandro «il taglio delle teste dei commissari è frutto di una guerra tra il commissario governativo Gino Redigolo e l’assessore Lanfranco Venturoni che non perdona ai manager il fatto di andare in sintonia con Redigolo». Il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci parla di «lottizzazioni», di «spartizioni di potere», di «commissariamenti fatti al solo scopo di mettere le mani sulle poltrone».
Proteste arrivano anche dalle Asl destinate a sparire.
«Se il voto del Consiglio regionale», ha detto il capogruppo dell’Udc alla Provincia di Chieti, nonché sindaco di Rocca San Giovanni, Giovanni Di Rito «porterà alla creazione di una Asl unica in provincia di Chieti, ciò comporterebbe una ingiusta e dannosa penalizzazione del territorio frentano e vastese, che hanno avuto nell’Asl Lanciano-Vasto un prezioso aiuto che ha agito sempre in sinergia con il territorio». Da segnalare la bocciatura in aula di un emendamento di Maurizio Acerbo (Rifondazione) in cui si vietava ai condannati con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione di ricoprire incarichi dirigenziali nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate.