L'AQUILA
Caro pedaggi A24 e A25, si allarga la protesta dei sindaci
Anche l'Uncem, l'Unione nazionale comuni comunità enti montani, rilancia la battaglia contro gli aumenti
L'AQUILA. "Da sempre Uncem chiede che il sistema dei pedaggi autostradali venga rivisto. E che vi siano ricadute per i territori attraversati, ignorati completamente, ma colpiti da transiti e aumenti di costi. Succede anche sulle A24 e A25, con aumenti fino al 400% dei pedaggi che hanno giustamente fatto salire sulle barricate sindaci e amministratori. Uncem sta con loro. Che fanno bene a scendere in piazza, in strada". Lo afferma Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, l'Unione nazionale comuni comunità enti montani.
"Hanno scritto a Draghi - spiega - ai ministri, ai parlamentari. Esigono risposte. E fanno bene a bloccare i caselli. Fanno bene anche ad arrabbiarsi contro le risposte non efficaci date negli ultimi anni dal Commissario nominato dal Mit. Le soluzioni tampone sono peggio del buco. Occorrono, su quelle due arterie, interventi strutturali, seri, duraturi, efficaci. Senza questi interventi e pure con i rincari, i danni sono tutti per i territori, per le montagne e per le comunità. Il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili intervenga".
Il capogruppo FdI alla Camera Francesco Lollobrigida fa invece sapere che FdI ha presentato una richiesta di informativa urgente affinché il ministro Giovannini venga in aula per dare risposte ai 112 sindaci di Lazio e
Abruzzo, che chiedono di risolvere il problema dei drammatici
aumenti dei pedaggi autostradali delle A24 e A25.