Caso ombrelline, critica anche la Boldrini: «Questa foto è un salto indietro»
La presidente della Camera condanna dal suo profilo facebook la scelta di Sulmona. Dura la deputata del M5s Spadoni che accusa il presidente Bonaccini di non aver ancora chiesto scusa alle donne
Anche la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, dal suo profilo Facebook è intervenuta sul caso delle "ombrelline" di Sulmona, le sei ragazze che sabato scorso alla Badia di Sulmona hanno retto gli ombrelli sulle teste dei partecipanti alla Fonderia Abruzzo 2017, tra cui il ministro De Vincenti. «Questa foto è una brutta immagine. Sei donne che reggono l'ombrello ad altrettanti uomini, comodamente seduti per parlare ad un dibattito sotto la pioggia a Sulmona ci fanno fare un salto indietro. E non sarebbe stato meno stridente se al posto delle ragazze ci fossero stati dei ragazzi. Come si fa a non rendersene conto?», questo il post della Boldrini, corredato da una foto dell'evento.
«Dal Presidente della Camera mi sarei aspettato la richiesta di dimissioni del ministro De Vincenti, oltre che di un Governatore che come si muove fa danni. Le dichiarazioni della Boldrini suonano come un predicozzo per lavarsi la coscienza. Si copra lei con un ombrello per nascondere l'ipocrisia», le ha risposto con una nota Francesco Storace, presidente del Movimento Nazionale.
Molto più caustico l'intervento di Maria Edera Spadoni, deputata reggiana del Movimento 5 stelle: «Sono passate 24 ore dalla fine della manifestazione di Sulmona Fonderia Abruzzo, al centro delle polemiche per le scelte infelici dell'organizzazione e dei suoi protagonisti: il presidente della Regione Abruzzo (Pd) Luciano D'Alfonso e il presidente della Regione Emilia-Romagna (Pd) Stefano Bonaccini. Una scena agghiacciante, di pessimo gusto, che riporta indietro nel tempo, esaltando ancora una volta la cultura maschilista della nostra società».
Secondo la Spadoni è «ingiustificabile il presidente della mia Regione, che non ha ancora preso le distanze chiedendo scusa a tutte le donne. Gravi anche le parole del presidente abruzzese che si dichiara dispiaciuto per le critiche che reputa una semplice strumentalizzazione, facendo notare che ci sia stata una prevalenza degli "ombrelli" sui temi affrontati. Non c'è peggior cosa che sottovalutare la trasmissione di un pessimo messaggio e di una pessima immagine: sette uomini comodamente seduti con dietro delle ragazze che tengono in mano ombrelli per fare ombra», continua Spadoni. «Ancora sono in attesa di qualche dichiarazione da parte delle mie colleghe parlamentari del Partito Democratico e della sottosegretaria Maria Elena Boschi. È molto facile propagandare le politiche di genere e poi non esporsi concretamente in queste occasioni. Messaggi sbagliati distruggono tante battaglie. Veniamo sempre ingiustamente accusati di essere dei demagoghi populisti. Ma forse il Pd dovrebbe riflettere meglio sul suo operato e sui suoi dirigenti», conclude la deputata pentastellata.
«La mente è come gli ombrelli: funziona meglio quando si apre, diceva Einstein. Aveva ragione, anche senza sapere della foto del convegno sullo sviluppo delle regioni, scattata qualche giorno fa a Sulmona, quella di sole donne a tenere un ombrello per riparare dalla pioggia soli uomini intenti a discutere di sviluppo dei territori. Spiace per l'accaduto, che non rappresenta affatto la situazione del Paese, in cui sempre più numerose sono le amministratrici locali impegnate quotidianamente nella fatica della rappresentanza e dell'amministrazione pubblica». Lo afferma Simona Lembi, presidentessa della commissione pari opportunità dell'Anci. Da qui un invito «ai colleghi che rappresentano cittadini e cittadine a tenere a mente una saggia regola: quella di accettare di intervenire nei dibattiti pubblici solo quando siano presenti entrambi i generi». «Da anni Anci presenta il 'fare quotidianò delle donne anche con gli stati generali delle amministratrici, proprio per mettere in evidenza il lavoro quotidiano di sindache, assessore e consigliere comunali», ricorda Lembi. «Sono convinta sia semplicemente sbagliato privarsi di questo sapere oppure sottovalutarlo, quando si discute di sviluppo dei territori. Nel proseguire questo impegno, desidero dare evidenza al fatto che Anci sta monitorando il rispetto del principio di pari rappresentanza nelle giunte delle nuove amministrazioni locali, fissato dalla più recente normativa», conclude Lembi.
Sul caso è intervenuto anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista: «La foto che giustamente ha suscitato corale indignazione simboleggia tristemente la bancarotta culturale oltre che politica del Pd e del centrosinistra. Il presidente della Regione abbia almeno il buon gusto di chiedere scusa, alle donne e agli abruzzesi. Finora non l'ha fatto. Oltre al sessismo di cui non si rende nemmeno conto mi indigna anche che la Regione spenda più di 50.000 euro per una kermesse auto celebrativa e inutile».