Castiglione: «Sono deluso ma voglio tornare»
L’ex assessore rompe il silenzio dopo la sconfitta elettorale: «In Forza Italia occorre sopportarsi e ricostruire. A D’Alfonso suggerisco di unire le tre agenzie»
PESCARA. «Io sono più per acqua e olio: se non si pigliano, pazienza, si tira avanti. L’importante è che non si rompono»: ricorre a una difficile parafrasi Alfredo Castiglione per descrivere la situazione in Forza Italia. Dopo la riunione del comitato regionale in cui sono di nuovo volati i coltelli tra ex An (Mauro Febbo, Fabrizio Di Stefano, Lorenzo Sospiri) e moderati del centrodestra (il presidente Nazario Pagano innanzitutto, finito sul banco degli imputati per la sconfitta elettorale, poi l’ex governatore Gianni Chiodi e gli altri) lui, Castiglione, ex An rimasto in silenzio per tutto questo tempo, da che parte sta?
L’ex vice presidente della giunta regionale nonché ex assessore alle Attività produttive risponde mentre fa la spesa al supermercato.
«Non sono d'accordo con chi oggi vuole buttare gli stracci, mi auguro che la faida finisca lì. Occorre sedersi e ricostruire partendo dal territorio».
Ma per lei di chi è la responsabilità della sconfitta ?
«Di nessuno in particolare se non della squadra: il centrodestra è andato disunito su Pescara e questo ha avuto un certo riflesso sulla Regione mentre in chiave regionale forse il territorio andava curato di più».
Questa è una frase già sentita: che cosa vuol dire?
«Abbiamo pensato a lavorare troppo dentro le stanze e non ci siamo fatti vedere nei paesi dove occorreva trovare un contatto più umano. Personalmente mi sono fidato, ma almeno il mio elettorato l'ho sempre trattato così. Dovendo tornare indietro rifarei tutte le riforme che ho portato avanti da assessore anche se con esse mi sono messo contro diverse realtà come i Confidi e i consorzi industriali. Io ho fatto leggi per il territorio, non per interessi».
Scusi, ma questa è autoreferenzialità proprio la cosa di cui si dice abbia peccato di più Forza Italia nella campagna elettorale. Dica invece che cosa non rifarebbe.
«Non mi viene nulla in mente, forse ho vissuto troppo intensamente l'assessorato. La mattiona alle 8 ero già in ufficio».
Torniamo al partito, può chiarire questa storia dei contributi che gli iscritti non avrebbero pagato a Forza Italia?
«Non rincorro queste cose, sono dei gossip, voglio precisare che io, sì, vengo dalla destra ma prima ancora dalla Dc e dai consigli di quartiere. È vero che vengo da An, ma non sono un intransigente, sono un dialogante».
Già, lei è per acqua e olio: convivere sopportandosi.
«Sì, non sono per ferro e acciaio come scrive qualcuno su Facebook (Sospiri ndr): prima o poi a forza di sfregarsi si rompono»
C’è qualcuno che l’ha delusa di più nella campagna elettorale?
«Sì, posso dire un nome anziché un altro, comunque è qualcuno del mio staff».
Di qui il suo silenzio post elettorale?
«Il silenzio fa parte del mio carattere. E poi dopo 14 anni di politica mi sto anche posizionando dal punto di vista della professione».
Che fa, cerca lavoro?
«Sono un tributarista e revisorie dei conti, ho riaperto lo studio con un collega. Ho anche una segreteria politica e voglio riattivare la mia Fondazione. A 56 anni penso di non appendere la racchetta della politica, la sconfitta non mi terrà lontano».
Nel frattempo ha preso la buonauscita: quanto?
«Mi sembra 40mila euro, con i quali ho pagato la campagna elettorale».
Che giudizio dà alla nuova giunta regionale?
«Onore al merito per D’Alfonso. Pepe non lo conosco me me hanno parlato bene. Apprezzo la Sclocco, ho stima anche di Paolucci e tutto sommato anche di Camillo D'Alessandro. Con Lolli mi devo incontrare, gli chiederò di non fare punto e a capo sulle opere da me intraprese».
E Di Matteo?
«È un amico, mi auguro che faccia il bene dell'Abruzzo».
Suggerimenti?
«Io tenterei di accorpare le tre agenzie regionali: Fira, Abruzzo sviluppo e Arit, il problema è che la Fira non è in house per cui prima bisogna liquidare le banche-socie».
Castiglione, la spesa è finita: che cosa ha comprato?
«L’insalata, sono solo e voglio scendere di peso».
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