MARE MONSTRUM
Cemento, pesca illegale, mare inquinato: l'Abruzzo "di mezzo" nel report di Legambiente
Al primo posto per la pesca illegale figura l’Abruzzo con circa 5,5 illeciti per km. Nel 2023 in Italia è stato boom di reati contro le coste
L’Abruzzo mantiene una posizione di mezzo che però evidenzia una crescita dei reati che la porta a scalare il settimo posto in classifica con le altre regioni. Questo è, molto in sintesi, quanto emerge dal report targato Legambiente "Mare Monstrum" sull'aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese. I reati ambientali accertati sono stati 22.956, +29,7% rispetto al 2022. Insieme alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per km di costa, uno ogni 119 metri. Ciclo illegale del cemento (che contribuisce al 45% del totale dei reati accertati lo scorso anno), dei rifiuti, mare inquinato, pesca illegale si confermano gli illeciti più diffusi. Il rapporto viene presentato alla vigilia dell'anniversario dell'assassinio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica che ha dedicato la sua vita alla tutela del mare e delle coste del Cilento.
PESCA ILLEGALE- Prendendo in considerazione i dati complessivi per km di costa, al primo posto figura l’Abruzzo con circa 5,5 illeciti per km, seguito dall’Emilia-Romagna con 4,7 illeciti, dal Veneto, con 3,6 illeciti per km di costa e dal Molise, con 3 reati ed illeciti amministrativi per km di costa.“Anche quest’anno, a fronte dell’impegno quotidiano delle Capitanerie di porto e delle forze dell’ordine contro l’aggressione alle coste e al mare della nostra Regione – dichiara Silvia Tauro, presidente regionale di Legambiente – ribadiamo l’esigenza di rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e all’ARTA. Bisogna potenziare l’attività di demolizione degli immobili abusivi, ammodernare e completare il sistema di fognature e depuratori, potenziare l’economia circolare e prevedere sanzioni più severe per la pesca illegale.”
“Il ciclo illegale del cemento – commenta Giuseppe Di Marco, Legambiente Abruzzo – rappresenta la quota più significativa dei reati ambientali analizzati anche in questa edizione di Mare Monstrum, a causa, principalmente, della miriade di abusi edilizi che continuano a sfregiare l’Italia. L’abusivismo edilizio lungo le coste, inoltre, fa da moltiplicatore dei fenomeni d’inquinamento, a causa degli scarichi diretti in mare degli immobili costruiti illegalmente che rischia di sommarsi ad opere vecchio stampo di contenimento dell’erosione costiera che peggiorano la qualità e bellezza delle nostre coste”.