ABRUZZO / CORONAVIRUS
Covid, Marsilio: "Non staremmo così con soldi e poteri a luglio"
Il governatore su Rai Radio 1: i presidenti delle Regioni non manipolano i dati, sono i dirigenti sanitari a inserirli direttamente nei sistemi informatici
PESCARA. «Se a giugno e luglio ci avessero dato soldi e poteri per poter fare le cose, non saremmo in questa situazione. La delega ci è arrivata l'8 ottobre. Adesso stiamo ancora facendo le gare». A parlare così è il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, intervenuto su Rai Radio1 all'interno del programma Radio anch'io condotto da Giorgio Zanchini.
«I presidenti non manipolano i dati», spiega Marsilio, «i dati vengono inseriti dai dirigenti sanitari direttamente nei sistemi informatici. Li vediamo e li analizziamo come tutti. Sia la sanità tedesca che quella parigina sono in ginocchio. È indubbio che bisogna sapere fronteggiare l'epidemia, ma bisogna avere gli strumenti. Abbiamo passato l'estate a parlare di discoteche e banchi con le rotelle. Le Regioni non hanno mai fatto contrapposizione. Passare intere mattinate ad ascoltare le Regioni che fanno le proposte e poi vedere che il governo decide diversamente, beh questo è un curioso modo di confrontarsi».
Quanto alla situazione della sanità abruzzese, Marsilio dice che «una parte dei posti di terapia intensiva sono stati potenziati: prima del Covid, avevamo una novantina scarsa di posti di terapia intensiva, all'inizio della seconda ondata ne avevamo 130 e stanno aumentando di giorno in giorno». Marsilio non sa in quale zona sarà inserito l'Abruzzo. «I parametri» sostiene «non sono ancora chiarissimi. Lo vedremo».