ABRUZZO
Covid: ospedali in affanno, la Regione chiede aiuto alle cliniche private
Marsilio firma l'ordinanza che prevede, come un anno fa, di trasferire i pazienti in area medica nelle strutture accreditate
PESCARA. Nel primo giorno di zona arancione il
tasso di occupazione dei posti letto in Abruzzo sale al 32% per l'area non critica e al 20% per le terapie intensive. La crescita continua delle ospedalizzazioni spinge il presidente della Regione, Marco Marsilio, a chiedere il soccorso delle case di cura private accreditate, come già accaduto un anno fa.
E' di oggi la firma dell'ordinanza numero 3 che prevede misure urgenti "per la gestione dei pazienti Covid-19 nelle strutture ospedaliere regionali". In particolare, alla luce dell'andamento della curva epidemiologica e nell'ottica di una decongestione degli ospedali pubblici, il provvedimento sottoscritto, oltre che da Marsilio, anche dall'assessore alla Salute Nicoletta Verì e dal direttore del dipartimento Sanità Claudio D'Amario, prescrive alle quattro Asl di avvalersi delle case di cura private accreditate della Regione Abruzzo per l’assistenza dei pazienti Covid che necessitano di ospedalizzazione, ma non sono così gravi da avere bisogno di trattamenti di terapia intensiva o sub intensiva "utilizzando - si legge - anche i posti autorizzati senza vincolo della relativa disciplina, purché siano garantite le risorse organizzative e strumentali necessarie all’appropriata assistenza dei pazienti Covid".
Il provvedimento stabilisce anche di "rimodulare ed adeguare temporaneamente, per il periodo dell’emergenza, gli assetti organizzativi delle strutture accreditate coinvolte nell’assistenza Covid, allo scopo di garantire l’assistenza ai pazienti Covid e contestualmente mantenere, ove possibile, l’offerta sanitaria" anche "a garanzia dei livelli essenziali di assistenza". La presa in carico dei pazienti da parte delle strutture accreditate, secondo l'ordinanza della Regione, deve essere concertata tra le Asl in raccordo con il referente sanitario regionale per le emergenze.