VICEPREMIER IN ABRUZZO
Di Maio: "Election day? Non ci prendiamo in giro" /VIDEO
A Pescara l'incontro con gli imprenditori, poi il trasferimento a Pineto. Domani appuntamenti alla Honeywell di Atessa, Tornareccio e intervento finale in piazza Plebiscito a Lanciano
PESCARA. E’ cominciata questo pomeriggio, a Pescara, la due giorni del vicepremier Luigi Di Maio in Abruzzo. La visita del pluriministro pentastellato _ in serata, è a Pineto (Teramo) per un incontro pubblico a Villa Filiani _ proseguirà domani con un appuntamento alla Honeywell di Atessa (Chieti), un incontro con gli apicoltori a Tornareccio (Chieti) e l’intervento finale in piazza Plebiscito, a Lanciano (Chieti). Sempre affiancato dalla candidata alla presidenza della Regione Abruzzo, Sara Marcozzi, il vicepremier ha fatto questo pomeriggio il suo esordio alla Camera di commercio di Pescara dove ha incontrato gli imprenditori locali.
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Election day, questione Alitalia, lavoro nero sono alcuni dei temi trattati nel corso del suo intervento. «Tutto a un tratto, questa classe politica», attacca a proposito della richiesta di spostare in avanti la data delle elezioni regionali, «che ha speso soldi dalla mattina alla sera, adesso parla di risparmi di costi. Non ci prendiamo in giro. A questi signori consiglio di evitare tutta questa polemica sull'election day. Se vogliono allungare i tempi perché vogliono perdere un po’ di meno facciano pure. Noi, però, vogliamo dare all'Abruzzo un nuovo governo il prima possibile, perché c'è un problema di costi, lasciando questo al governo della Regione o lasciando la Regione senza un governo». Di Maio ha poi fatto l'esempio del referendum di Renzi, «quando provò a spostarlo e lo spostò in avanti di un mese e mezzo perché era in difficoltà e poi perse comunque».
Poi la questione della compagnia aerea di bandiera. «Gli italiani sono 20 anni che tirano fuori soldi per Alitalia e siamo sempre da capo: non si tratta di salvarla ma di rilanciarla. E io che sono stato in Cina due volte posso dirvi che c'è grande interesse per le nostre aziende e ora, dopo le battaglie con Trump sui dazi, i cinesi si apprestano a diventare anche un Paese di importatori. Prima c'erano barriere tariffarie ed era difficile esportare per gli italiani, ma presto diventerà più facile esportare via aereo beni deperibili, faccio l'esempio di carne e agrumi, e quindi ci sarà la possibilità di sottoscrivere nuove rotte tra Italia e Cina». Di Maio ha ovviamente spiegato che «non siamo i primi, ma già nel 2019 ci saranno tante missioni italiane in Cina perché c'è interesse per l'Italia», facendo intendere che Alitalia può diventare un partner per questo sbarco delle industrie italiane a Pechino. Quanto al tema del lavoro nero, il vicepremier risponde indirettamente al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che aveva paventato rischi nel sistema del reddito di cittadinanza. «Lavoro nero? Non credo, non ci sono rischi» spiega Di Maio «perché gli ispettorati del lavoro e la guardia di finanza faranno i loro controlli. Sento anche dire che c'è un'Italia a cui non piace il reddito di cittadinanza, mentre a noi invece piace tutta».
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