Diversi i casi curati a domicilio
E ad Avezzano dimesso un bimbo di 4 anni
L’AQUILA. Un bambino di 4 anni curato e poi dimesso dall’ospedale di Avezzano, dove dall’estate scorsa sono stati accertati 4 casi di virus A senza conseguenze. Nessun caso registrato negli ospedali dell’Aquila, di Sulmona e di Castel di Sangro, ma nei mesi scorsi nella Valle Peligna diverse persone adulte colpite dall’influenza H1N1 sono state curate a domicilio e sono guarite. Notizie positive quelle che giungono dal commissario della futura Asl unica Giancarlo Silveri, e che confermano che l’influenza A può essere curata a casa. Finora nessun caso di influenza H1N1 è stato registrato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Sono 4.161 le dosi di vaccino pandemico consegnate sino ad oggi alla Asl 4, che riceverà dosi supplementari per scongiurare la diffusione del virus tra gli abitanti delle tendopoli. Lo assicura il viceministro della Salute, Ferruccio Fazio, il quale ha parlato di una «questione molto delicata: ognuna di queste decisioni viene presa dall’unità di crisi». I casi più gravi di influenza verranno studiati in container, in un ambiente completamente isolato dal resto del reparto di Malattie infettive. L’unità è attiva da mesi per prevenire un’eventuale diffusione dell’influenza A all’Aquila, con un’attenzione maggiore per la situazione delle tendopoli. Il reparto ha fatto richiesta sin da subito di farmaci extra, come il Tamiflu. La carenza di posti letto all’ospedale San Salvatore potrebbe rappresentare una difficoltà in più. Prima del terremoto c’erano 450 posti letto: ora, invece, ne sono a malapena 150. Le vaccinazioni contro l’influenza «nuova», partiranno da dicembre. Riguarderanno innanzitutto personale sanitario, forze dell’ordine e tutti coloro (circa 5.000 a L’Aquila) che hanno contatti obbligatori con le altre persone. Questo per garantire al massimo la salute collettiva. Poi sarà praticata ai bimbi e ai giovani fino a 24-25 anni, categorie più a rischio di contagio. Le vaccinazioni non saranno eseguite da medici, ma dal personale della Asl. Garantite vaccinazioni anche alle persone che risiedono negli alberghi.
Nel resto della provincia, ovvero nel territorio della Asl Avezzano-Sulmona, da ieri sono scattate le vaccinazioni per gli operatori sanitari. All’ospedale di Avezzano, nel reparto di Malattie infettive diretto dal dottor Maurizio Paoloni, è stato curato un bambino di 4 anni, dimesso in buona salute nei giorni scorsi. Da domani saranno vaccinati i bambini con patologie e i malati cronici. Per ora i vaccini a disposizione della Asl marsicana e peligna sono 5.000, ma entro i prossimi giorni è previsto l’invio, in più tranche, di circa 50.000 dosi. Lunedì scorso ad Avezzano si è riunito il Comitato pandemico della Asl presieduto dal direttore sanitario aziendale, Maria Teresa Colizza, a cui hanno preso parte il direttore del Servizio igiene ed epidemiologia Rossana Cassiani, i responsabili di Dipartimento di prevenzione, i direttori sanitari ospedalieri e i responsabili dei Distretti sanitari, con l’obiettivo di coordinare l’azione tra ospedali e distretti sanitari e rafforzare la collaborazione con medici di famiglia e pediatri.
Nel resto della provincia, ovvero nel territorio della Asl Avezzano-Sulmona, da ieri sono scattate le vaccinazioni per gli operatori sanitari. All’ospedale di Avezzano, nel reparto di Malattie infettive diretto dal dottor Maurizio Paoloni, è stato curato un bambino di 4 anni, dimesso in buona salute nei giorni scorsi. Da domani saranno vaccinati i bambini con patologie e i malati cronici. Per ora i vaccini a disposizione della Asl marsicana e peligna sono 5.000, ma entro i prossimi giorni è previsto l’invio, in più tranche, di circa 50.000 dosi. Lunedì scorso ad Avezzano si è riunito il Comitato pandemico della Asl presieduto dal direttore sanitario aziendale, Maria Teresa Colizza, a cui hanno preso parte il direttore del Servizio igiene ed epidemiologia Rossana Cassiani, i responsabili di Dipartimento di prevenzione, i direttori sanitari ospedalieri e i responsabili dei Distretti sanitari, con l’obiettivo di coordinare l’azione tra ospedali e distretti sanitari e rafforzare la collaborazione con medici di famiglia e pediatri.