Fas, Chiodi apre alle modifiche
«Il programma si può rimodulare se c'è accordo all'interno del Patto»
PESCARA. «Eravamo gli ultimi, siamo stati i primi ad averli approvati integralmente». Il governatore Gianni Chiodi archivia così, dopo quattro anni dalla prima delibera del Cipe (era in sella la giunta Del Turco), la fase istruttoria dei Fas 2007-2013, e ora la Regione può pensare finalmente ai programmi e a fare cassa. Per Chiodi la presa d'atto del Cipe sull'intero programma da 607,7 milioni («fatto non scontato»), ma soprattutto il raggiunto equilibrio dei conti della sanità (che sarà probabilmente confermato a fine 2011 favorendo la fine del commissariamento) e la riduzione del debito del 14%, apre la Fase 2 dell'azione di governo regionale indirizzata allo sviluppo e agli investimenti. Un'azione che sarebbe più incisiva se, aggiunge Chiodi, il governo non avesse tagliato risorse importanti alle Regioni.
Quello di Chiodi non è un cessato pericolo, «siamo sempre in una situazione di forte criticità», dice, «ma non abbiamo più lo spettro del default, siamo diventati una regione normale». Niente effetto Grecia dunque.
Ora c'è da aspettare la visita del ministro Raffaele Fitto che dovrà incontrarsi con i 22 membri del Patto per lo sviluppo, «per continuare il lavoro iniziato a Palazzo Chigi, per parlare anche di masterplan e di infrastrutture». Perché il Patto non è un episodio contingente, sottolinea il presidente. Certo, il governo regionale potrebbe fare da solo, «in maniera autoreferenziale», ma il governatore vuole continuare «questa relazione nuova e originale», che gli ha fatto incassare l'apprezzamento di Letta e Tremonti, e ora dal Patto s'aspetta «un giudizio sui progetti, perché troppo spesso nel passato risorse sono state utilizzate senza lasciare segno», aggiunge Chiodi ricordando quando «l'Abruzzo spendeva il triplo ma otteneva risultati non così esaltanti» come quelli indicati nelle ultime rilevazioni Istat.
Ma il Patto non dovrà solo esaminare i progetti: «Se avremo proposte che condividiamo, possiamo anche fare modifiche», dice Chiodi, raccogliendo le sollecitazioni che in queste settimane gli sono arrivate da partiti e associazioni di categoria.
Quanto ai tempi, Chiodi sottolinea che «saranno veloci». In particolare sarà rapida la registrazione della delibera alla Corte dei Conti, e da questa registrazione dipenderà anche lo sblocco dei 160 milioni di fondi Fas anticipati per destinarli alla sanità e che saranno recuperati in parte, nella misura di 110 milioni, con la vendita di immobili Asl.
Rispetto alle prime stesure, osservate dal Cipe, la redazione finale del Fas consegnata il 13 settembre al ministero dello Sviluppo economico per l'approvazione, presenta una maggiore organicità nella presentazione delle misure e uno spostamento di risorse verso alcuni capitoli.
In particolare, si sottolinea della delibera del Cipe, il programma presentato e approvato prevede che il 76% delle risorse, pari a 456 milioni di euro, sia destinato ad «azioni cardine», come la competitività, i trasporti e l'ambiente. È la risposta ai rilievi di scarsa incisività sollevati in passato dal comitato interministeriale. Di questi fondi, 123 milioni di euro, pari al 20%, saranno destinati a competitività, ricerca, sviluppo, tecnologia e innovazione (tra cui l'Automotive); 200 milioni (33%) ai trasporti, logistica e telecomunicazioni (in questo capitolo sono previsti 37 milioni per la banda larga). Altri 176 milioni (29%) sono destinati ad ambiente e territorio; 31 milioni (5%) destinati alle politiche per la coesione sociale (cura dell'infanzia, anziani, sicurezza e legalità); 44 milioni (7%) alle politiche per la coesione territoriale (edilizia residenziale, rischio sismico); 19 milioni (3%) alle politiche per il capitale umano e i giovani; infine 11 milioni (1,9%) a governance e assistenza tecnica (quest'area ha visto una riduzione delle risorse, tra cui 5 milioni di euro da destinare al sistema universitario). In attesa del Fas la Regione ha già speso 11 milioni per l'impianto funiviario di Prati di Tivo, 70 milioni per le opere di depurazione, 18 milioni per arginare il rischio di erosione della costa, dieci milioni per i Piani di zona e sei milioni per il sostegno ai Comuni sui servizi sociali; 11,5 per il sistema dei porti.
Quello di Chiodi non è un cessato pericolo, «siamo sempre in una situazione di forte criticità», dice, «ma non abbiamo più lo spettro del default, siamo diventati una regione normale». Niente effetto Grecia dunque.
Ora c'è da aspettare la visita del ministro Raffaele Fitto che dovrà incontrarsi con i 22 membri del Patto per lo sviluppo, «per continuare il lavoro iniziato a Palazzo Chigi, per parlare anche di masterplan e di infrastrutture». Perché il Patto non è un episodio contingente, sottolinea il presidente. Certo, il governo regionale potrebbe fare da solo, «in maniera autoreferenziale», ma il governatore vuole continuare «questa relazione nuova e originale», che gli ha fatto incassare l'apprezzamento di Letta e Tremonti, e ora dal Patto s'aspetta «un giudizio sui progetti, perché troppo spesso nel passato risorse sono state utilizzate senza lasciare segno», aggiunge Chiodi ricordando quando «l'Abruzzo spendeva il triplo ma otteneva risultati non così esaltanti» come quelli indicati nelle ultime rilevazioni Istat.
Ma il Patto non dovrà solo esaminare i progetti: «Se avremo proposte che condividiamo, possiamo anche fare modifiche», dice Chiodi, raccogliendo le sollecitazioni che in queste settimane gli sono arrivate da partiti e associazioni di categoria.
Quanto ai tempi, Chiodi sottolinea che «saranno veloci». In particolare sarà rapida la registrazione della delibera alla Corte dei Conti, e da questa registrazione dipenderà anche lo sblocco dei 160 milioni di fondi Fas anticipati per destinarli alla sanità e che saranno recuperati in parte, nella misura di 110 milioni, con la vendita di immobili Asl.
Rispetto alle prime stesure, osservate dal Cipe, la redazione finale del Fas consegnata il 13 settembre al ministero dello Sviluppo economico per l'approvazione, presenta una maggiore organicità nella presentazione delle misure e uno spostamento di risorse verso alcuni capitoli.
In particolare, si sottolinea della delibera del Cipe, il programma presentato e approvato prevede che il 76% delle risorse, pari a 456 milioni di euro, sia destinato ad «azioni cardine», come la competitività, i trasporti e l'ambiente. È la risposta ai rilievi di scarsa incisività sollevati in passato dal comitato interministeriale. Di questi fondi, 123 milioni di euro, pari al 20%, saranno destinati a competitività, ricerca, sviluppo, tecnologia e innovazione (tra cui l'Automotive); 200 milioni (33%) ai trasporti, logistica e telecomunicazioni (in questo capitolo sono previsti 37 milioni per la banda larga). Altri 176 milioni (29%) sono destinati ad ambiente e territorio; 31 milioni (5%) destinati alle politiche per la coesione sociale (cura dell'infanzia, anziani, sicurezza e legalità); 44 milioni (7%) alle politiche per la coesione territoriale (edilizia residenziale, rischio sismico); 19 milioni (3%) alle politiche per il capitale umano e i giovani; infine 11 milioni (1,9%) a governance e assistenza tecnica (quest'area ha visto una riduzione delle risorse, tra cui 5 milioni di euro da destinare al sistema universitario). In attesa del Fas la Regione ha già speso 11 milioni per l'impianto funiviario di Prati di Tivo, 70 milioni per le opere di depurazione, 18 milioni per arginare il rischio di erosione della costa, dieci milioni per i Piani di zona e sei milioni per il sostegno ai Comuni sui servizi sociali; 11,5 per il sistema dei porti.
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