CHIETI-PESCARA
Ferrovia, la relazione finale: 7 varianti per evitare 115 demolizioni / VIDEO
Ecco il documento al centro del dibattito pubblico che si chiude all'Aurum (ore 17) sul progetto da 720 milioni di euro. All'esterno sit-in di protesta dei comitati
PESCARA. Si è svolto oggi pomeriggio all'Aurum la presentazione della relazione conclusiva del Dibattito pubblico sul raddoppio della ferrovia Roma-Pescara. La coordinatrice Iolanda Romano ha presentato la relazione che chiude la fase dell'ascolto dei cittadini e delle istituzioni locali. Lo ha fatto con una relazione in cui ha ripercorso passo passo quanto fatto da quando, l'8 febbraio scorso, è stata nominata coordinatrice della procedura.
Il dibattito pubblico vero e proprio ha avuto avvio il 23 febbraio e si è protratto per 45 giorni, come da norma, per concludersi il 9 aprile. Sono 58 i quaderni degli attori - vale a dire le proposte scritte per migliorare l'opera - arrivati nel corso del dibattito.
L'appuntamento è stato scandito dalla protesta dei comitati dei cittadini residenti nei comuni interessati dal potenziamento della linea ferroviaria, contrari all'opera.
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IL PROGETTO
Il programma di “Velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara”, inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza – Next Generation Italia riguardano: il Lotto 1 (tratta Interporto d’Abruzzo-Manoppello) e il Lotto 2 (tratta Manoppello-Scafa). Un ulteriore lotto del progetto, che riguarda la tratta di San Giovanni Teatino e Chieti Scalo, fino a Brecciarola, non è inserito in questo finanziamento e perciò non è stato oggetto del dibattito pubblico.
Una volta conclusa, l'opera permetterà di arrivare da Pescara a Roma in circa 2 ore.
Il costo complessivo è del progetto proposto da Rfi è di 720 milioni di euro, interamente finanziati.
La realizzazione dell'opera prevede 115 demolizioni, di cui 40 sono edifici ad uso residenziale localizzati per lo più a Manoppello (13) e Chieti (13).
Per tutti gli edifici residenziali l’iter previsto non vede alcuna imposizione di un prezzo da parte di Rfi, né l’esecutività immediata di alcuna disposizione.
LE VARIANTI
Sono 7 le possibili varianti individuate: il progetto proposto da Rfi, le tre versioni della “Variante Chieti- Manoppello” (la prima versione, quella ingegnerizzata e la versione Plus, che hanno anche richiesto il lavoro di quattro progettisti Italferr per un mese), le due versioni della “Variante di Alanno (originaria e Bis) e la “Variante unitaria”.
Per la tratta Chieti-Manoppello la prima variante prevede il passaggio sulla bretella che conduce all'Interporto, proposta dai Comuni di Chieti e Manoppello. Questa proposta è stata "ingegnerizzata", vale a dire resa fattibile e in parte modificata dai tecnici di Italferr. Visto che permanevano criticità si è arrivati alla terza versione, la Variante Plus, caratterizzata da un lungo viadotto di circa 7 chilometri. Scavalcata l’autostrada a Brecciarola, il tracciato non ha lo spazio per scendere in corrispondenza della stazione di Manoppello - che diventerebbe quindi sopraelevata - e prosegue in quota verso ovest senza interferire con l’area industriale di Alanno. Nei confronti di questa ipotesi progettuale restano, però, moltre criticità, tra cui i costi e tempo di realizzazione: 9 mesi in più e una cifra che varia tra gli 80 e i 112 milioni di euro aggiuntivi rispetto al costo di 720 milioni del tracciato originario.
Per la tratta Alanno-Scafa, con l'obiettivo di evitare gli abbattimenti, sono state proposte tre varianti, una originaria, una seconda che cercava di sanare alcune criticità della prima e la Variante unitaria proposta dalla consigliera provinciale Fabia Fattore. In tutti e tre i casi, però, i tecnici di Italferr hanno rilevato criticità tali da non poter formulare un progetto di "ingegnerizzazione" come invece è accaduto per la tratta Chieti-Manoppello. A loro avviso, dunque, non sono realizzabili. (a.i.)