Fusione Camere commercio L'Aquila-Teramo, stop del Tar
I giudici concedono la sospensiva al ricorso presentato dall'ente guidato da Lanciotti. Udienza collegiale fissata per l'11 marzo 2020
L'AQUILA. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha bloccato il percorso di fusione tra le Camere di Commercio dell'Aquila e Teramo accogliendo il ricorso presentato dai teramani nelle scorse settimane contro il progetto, peraltro fermo da tempo, previsto dalla riforma nazionale. I giudici amministrativi hanno concesso la sospensiva fino alla trattazione collegiale dell'istanza cautelare fissata nella Camera di consiglio dell'11 marzo prossimo.
La Camera di Commercio teramana, guidata da Gloriano Lanciotti, aveva presentato ricorso contro Regione Abruzzo, ministero dello Sviluppo Economico, Unioncamere nazionale e Ente camerale aquilano opponendosi alla costituzione della Camera di commercio Gran Sasso d'Italia, tra le altre cose, per la differente condizioni dei due enti, quello aquilano ritenuto fermo nella sua attività, e quello teramano, attivo e virtuoso verso il proprio territorio. Da mesi sulla fusione sono in atto polemiche e scontri, anche politici, che hanno coinvolto anche la Regione Abruzzo.