Giornalisti nelle guerre

Riconoscimento al «Centro» per l’impegno nel terremoto.

Antonio Russo era un giornalista free lance abituato a stare più a suo agio nei teatri di guerra che non nel chiuso delle redazioni. La sua passione, la sua missione (come evidentemente intendeva la professione), la sua ricerca della verità, lo ha portato al massimo sacrificio, quello della vita.
Il 16 ottobre 2000, mentre era impegnato a inviare in Italia reportage sulla difficile situazione in Cecenia, venne trovato morto a Tbilisi (Georgia).
Da otto anni la fondazione costituita in suo nome, in particolar modo grazie all’impegno della madre Beatrice, promuove un premio, l’unico in Italia e probabilmente in Europa, che intende segnalare il lavoro dei reporter di guerra.
Alla presentazione dell’edizione 2009 del premio, che si terra venerdì 16 e sabato 17 (si veda riquadro in basso), erano presenti, ieri mattina all’Hotel Villa Maria di Francavilla, per la Fondazione Russo la madre Beatrice, Michele Russo, Manuel De Monte, gli assessori provinciali di Chieti, Remo Di Martino, di Pescara, Fabrizio Rapposelli, del Comune di Francavilla Enrico Bruno, e il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano.
«A testimonianza del valore morale, sociale e culturale del premio, l’invito rivolto alla Fondazione dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano», ha sottolineato Michele Russo, «a partecipare alla Giornata dell’informazione, in programma al Quirinale venerdì 16 ottobre alle 11».
Quest’anno i premi Antonio Russo (che saranno consegnati sabato 17 ottobre alla Sirena di Francavilla) sono andati ai giornalisti Duilio Giammaria, Francesco Cito, Guido Rampoldi, Pino Buongiorno, Francesco De Leo, Emanuele Giordana, alla memoria di Graziella De Paolo e Italo Toni (giornalisti scomparsi nel 1980 mentre erano impegnati in reportage sulla Palestina) e al nostro giornale.
«Il premio al Centro», ha detto ancora Michele Russo, «è stato proposto da due componenti della giuria, Aldo Forbice (della Rai) e Guido Alferj (per anni inviato speciale del Messaggero), per l’eccellente lavoro svolto durante il terremoto che ha colpito L’Aquila e i paesi vicini».
Come avviene da alcune edizioni il premio si articola in due momenti distinti.
Nel primo, dal titolo «L’informazione che non muore», è prevista la proiezione del film «Souvenir Srebrenica», con Roberta Biagiarelli per la regia di Luca Rosini. Un film di inchiesta sul genocidio bosniaco, finalista ai David 2007. Il film sarà proiettato venerdì 16 alle 20,30 nel cinema Asterope di Francavilla. Seguirà un dibattito con i protagonisti del film moderato da Toni Capuozzo.
Sabato 17, a partire dalle 9,30 nel palazzo Sirena di Francavilla, una mattinata di lavori a cui parteciperanno gli studenti di alcuni istituti superiori della provincia di Pescara e di Chieti. Ci sarà una mostra, di Elio Colavolpe dal titolo «Afghanistan 2001», uno spettacolo, «Stupido Risiko», di e con Mario Spallino, una critica ragionata e ironica della guerra e delle sue conseguenze. Infine il dibattito sul tema «Iran: arriverà la rivoluzione?», con Guido Alferj, Fausto Biloslavo, Toni Capuozzo, Aldo Forbice, Francesca Sforza, Gabriella Simoni.
Sabato pomeriggio, a partire dalle 17,30, la seconda parte del premio, con la cerimonia di consegna. Presentatore sarà il giornalista del Tg1 Paolo Di Giannantonio (originario di Pescara). Partecipano al gala il cantautore Eugenio Finardi e l’attore Mario Spallino.


I PREMIATI DEL 2009
Sezione televisione  Duilio Giammaria, inviato speciale Rai - Tg1.

Sezione fotografia  Francesco Cito, free lance.

Sezione carta stampata  Guido Rampoldi, inviato la Repubblica;

Pino Buongiorno, vice direttore di Panorama.

Sezione internet  Francesco De Leo, free lance.

Sezione radio  Emanuele Giordana, conduttore Radiotre Mondo Raitre.

Premio speciale  (alla memoria)  Graziella De Palo, collaboratrice di Paese Sera e L’astrolabio; Italo Toni, collaboratore dell’agenzia di stampa Notizie.
I due giornalisti sono scomparsi nel nulla in Libano nel 1980.

Premio speciale  al Centro, quotidiano dell’Abruzzo, per il lavoro svolto durante il terremoto dell’Aquila.