Il giudice: Castiglione non ha commesso reati
Ecosfera, le motivazioni del "no" alla richiesta di interdizione dell'assessore regionale
PESCARA. La fine di un rapporto d'amore è la chiave per Alfredo Castiglione per dimostrare la propria buona fede e sventare il rischio di un'interdizione dai pubblici uffici che avrebbe compromesso la sua carriera politica e aperto una stagione di rimpasti nella giunta Chiodi.
In 4 pagine di motivazione, il gip Marco Billi fa proprie le conclusioni dell'avvocato Dante Angiolelli ed esclude la partecipazione dell'assessore regionale, a titolo di concorso esterno, alla presunta associazione per delinquere, costata 8 arresti a gennaio tra funzionari regionali e imprenditori, sull'ipotesi dell'esistenza di un'organizzazione finalizzata a commettere reati di corruzione in favore di Ecosfera e altre società collegate «con condizionamento di procedure di evidenza pubblica e affidamento "pilotato" di commesse».
Billi, il giudice che dispose quelle misure, ritiene senza fondamento l'accusa più scivolosa, che ha trascinato il politico Pdl nell'inchiesta. L'impalcatura della procura, quel fax compilato su foglio intestato della Regione e inviato in Albania per agevolare secondo la procura dell'Aquila l'associazione culturale Rassjanka dell'allora convivente di Castiglione, viene smontata dal gip: «Manca», scrive Billi, «un elemento chiaro per poter sostenere che i rapporti e i contatti assunti da Marina Kozina (estranea all'inchiesta, ndr) con Vanna Andreola (dirigente regionale, tra i 14 indagati, ndr) e Corrado Troiano (imprenditore, pure indagato, ndr) siano stati favoriti o anche solo avallati da Castiglione, il quale ha riferito di aver interrotto il suo rapporto sentimentale con la Kozina appena avuto la consapevolezza che la stessa lo aveva sostanzialmente strumentalizzato per perseguire finalità proprie».
Negli atti della procura «non si ravvisano elementi indiziari concreti per sostenere che tale interessamento abbia comportato da parte dell'indagato la commissione di atti connotati da disvalore penale». Di fatto, il gip avvalora la tesi della "leggerezza" sostenuta pubblicamente da Castiglione e motivata da quel rapporto sentimentale poi sgretolatosi.
Ciò che è certo, secondo il gip, è che «non si ritiene possibile sostenere che tale interessamento sia stato svolto da Castiglione nell'ambito di un suo appoggio esterno al sodalizio criminoso degli altri indagati».
Anzi, Castiglione ha rilevato nel corso dell'interrogatorio davanti al gip di essere avversario politico di Lamberto Quarta (indagato) e di non avere «alcun rapporto di conoscenza, frequentazione o condivisione di affari» con i vertici di Ecosfera, Duilio Gruttadauria e Anna Maria Teodoro.
L'assessore regionale non sarebbe stato neppure il referente politico di Troiano, vincitore con la società Cyborg di un appalto da 100 mila euro. Il riferimento a Castiglione contenuto in alcune intercettazioni tra Andreola, Troiano e altri indagati, secondo il gip non basta a far emergere con chiarezza «un suo interessamento diretto per gli obiettivi di condizionamento delle gare pubbliche perseguito dal sodalizio criminoso: i rapporti con Andreola e Troiano sono stati riconosciuti dall'indagato in sede di interrogatorio ma riferiti a circostanze diverse, del tutto prive di collegamento con l'associazione culturale della Kozina». Di qui il no dell'interdizione dai pubblici uffici in attesa che la procura chiuda l'inchiesta.
In 4 pagine di motivazione, il gip Marco Billi fa proprie le conclusioni dell'avvocato Dante Angiolelli ed esclude la partecipazione dell'assessore regionale, a titolo di concorso esterno, alla presunta associazione per delinquere, costata 8 arresti a gennaio tra funzionari regionali e imprenditori, sull'ipotesi dell'esistenza di un'organizzazione finalizzata a commettere reati di corruzione in favore di Ecosfera e altre società collegate «con condizionamento di procedure di evidenza pubblica e affidamento "pilotato" di commesse».
Billi, il giudice che dispose quelle misure, ritiene senza fondamento l'accusa più scivolosa, che ha trascinato il politico Pdl nell'inchiesta. L'impalcatura della procura, quel fax compilato su foglio intestato della Regione e inviato in Albania per agevolare secondo la procura dell'Aquila l'associazione culturale Rassjanka dell'allora convivente di Castiglione, viene smontata dal gip: «Manca», scrive Billi, «un elemento chiaro per poter sostenere che i rapporti e i contatti assunti da Marina Kozina (estranea all'inchiesta, ndr) con Vanna Andreola (dirigente regionale, tra i 14 indagati, ndr) e Corrado Troiano (imprenditore, pure indagato, ndr) siano stati favoriti o anche solo avallati da Castiglione, il quale ha riferito di aver interrotto il suo rapporto sentimentale con la Kozina appena avuto la consapevolezza che la stessa lo aveva sostanzialmente strumentalizzato per perseguire finalità proprie».
Negli atti della procura «non si ravvisano elementi indiziari concreti per sostenere che tale interessamento abbia comportato da parte dell'indagato la commissione di atti connotati da disvalore penale». Di fatto, il gip avvalora la tesi della "leggerezza" sostenuta pubblicamente da Castiglione e motivata da quel rapporto sentimentale poi sgretolatosi.
Ciò che è certo, secondo il gip, è che «non si ritiene possibile sostenere che tale interessamento sia stato svolto da Castiglione nell'ambito di un suo appoggio esterno al sodalizio criminoso degli altri indagati».
Anzi, Castiglione ha rilevato nel corso dell'interrogatorio davanti al gip di essere avversario politico di Lamberto Quarta (indagato) e di non avere «alcun rapporto di conoscenza, frequentazione o condivisione di affari» con i vertici di Ecosfera, Duilio Gruttadauria e Anna Maria Teodoro.
L'assessore regionale non sarebbe stato neppure il referente politico di Troiano, vincitore con la società Cyborg di un appalto da 100 mila euro. Il riferimento a Castiglione contenuto in alcune intercettazioni tra Andreola, Troiano e altri indagati, secondo il gip non basta a far emergere con chiarezza «un suo interessamento diretto per gli obiettivi di condizionamento delle gare pubbliche perseguito dal sodalizio criminoso: i rapporti con Andreola e Troiano sono stati riconosciuti dall'indagato in sede di interrogatorio ma riferiti a circostanze diverse, del tutto prive di collegamento con l'associazione culturale della Kozina». Di qui il no dell'interdizione dai pubblici uffici in attesa che la procura chiuda l'inchiesta.
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