Il Pdl Abruzzo: «Vicini a Silvio»
Piccone: si abbassino i toni. Chiodi: sinistra irresponsabile.
PESCARA. «L’aggressione contro Berlusconi è il frutto della campagna di odio contro il presidente del Consiglio e contro il governo di centrodestra». Rabbia e sconcerto. E’ il coro unanime dei vertici abruzzesi del Pdl nel condannare l’aggressione a Silvio Berlusconi.
Nelle parole dei senatori Pastore e Piccone; in quelle del presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi e del capogruppo del Pdl a Pescara, Lorenzo Sospiri non c’è solo il risentimento ma anche l’accusa di violenza politica generata della sinistra e dall’Italia dei valori contro Berlusconi. Solidarietà viene, invece, espressa dal Pd, con il segretario Silvio Paolucci, mentre il capogruppo dell’Idv Carlo Costantini, pur condannando l’episodio è in sintonia con le parole di Di Pietro «è il premier che istiga». La prima reazione di sconcerto arriva dal senatore Andrea Pastore. «E’ il frutto non inatteso di una campagna di odio», osserva, «è stato un crescendo di violenza strisciante, dal film “Spariamo a Silvio” a come uccidere Berlusconi.
La dichiarazione politicamente più grave è quella di Di Pietro che addirittura teorizza la violenza contro Berlusconi. Temo che tutto ciò non rasserenerà il clima e in questo contesto può accadere di peggio. L’affermazione di Di Pietro che Berlusconi sostiene una “campagnaa di odio” è gravissima. Significa voler mettere ancora benzina sul fuoco». Guarda al passato, «alle scuole di partito della sinistra», invece, il presidente Gianni Chiodi per spiegare il viso sanguinante di Berlusconi. «E’ quello che insegnavano nelle scuole di partito della sinistra», dice Chiodi, «perchè prima o poi una persona debole o un fanatico parta all’attacco personale. L’obiettivo delle sinistre è prima delegittimare, poi demonizzare ed infine far scattare la campagna di violenza.
Un modo per far diventare tutti nemici e farli apparire all’opinione pubblica come chi vuole abbattere la libertà, la democrazia, la libertà di stampa, poi si confezionano le contiguità mafiose. Purtroppo così è la sinistra».
Il coordinatore regionale e senatore Pdl, Filippo Piccone chiede di abbassare i toni rimarcando però che il gesto è di una eccezionale gravità. «Sono rimasto colpito nel profondo, a Berlusconi va tutta la mia solidarietà umana e politica. L’attacco politico verso il presidente è diventato una esaltazione della violenza. Verso le parole di Di Pietro invece ho una personale reazione di disgusto».
«Una aggressione grave e pericolosa», invece per Lorenzo Sospiri «perchè è un gesto che ci riporta ai tempi bui della politica in Italia». Il segretario del Pd Silvio Paolucci conferma la sua solidarietà e quella del partito. «Solidarietà e ripudio di ogni forma di violenza politica». Per il capogruppo Idv, Costantini, invece «E’ un gesto è deprecabile che va condannato. La campagna di odio però la sta innescando Berlusconi, con un progetto eversivo per la nostra democrazia. Se per il Pdl voler abbassare i toni significa accettare la devastazione della Carta Costituzionale, sappiano che l’italia dei valori non l’accetterà mai».
Nelle parole dei senatori Pastore e Piccone; in quelle del presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi e del capogruppo del Pdl a Pescara, Lorenzo Sospiri non c’è solo il risentimento ma anche l’accusa di violenza politica generata della sinistra e dall’Italia dei valori contro Berlusconi. Solidarietà viene, invece, espressa dal Pd, con il segretario Silvio Paolucci, mentre il capogruppo dell’Idv Carlo Costantini, pur condannando l’episodio è in sintonia con le parole di Di Pietro «è il premier che istiga». La prima reazione di sconcerto arriva dal senatore Andrea Pastore. «E’ il frutto non inatteso di una campagna di odio», osserva, «è stato un crescendo di violenza strisciante, dal film “Spariamo a Silvio” a come uccidere Berlusconi.
La dichiarazione politicamente più grave è quella di Di Pietro che addirittura teorizza la violenza contro Berlusconi. Temo che tutto ciò non rasserenerà il clima e in questo contesto può accadere di peggio. L’affermazione di Di Pietro che Berlusconi sostiene una “campagnaa di odio” è gravissima. Significa voler mettere ancora benzina sul fuoco». Guarda al passato, «alle scuole di partito della sinistra», invece, il presidente Gianni Chiodi per spiegare il viso sanguinante di Berlusconi. «E’ quello che insegnavano nelle scuole di partito della sinistra», dice Chiodi, «perchè prima o poi una persona debole o un fanatico parta all’attacco personale. L’obiettivo delle sinistre è prima delegittimare, poi demonizzare ed infine far scattare la campagna di violenza.
Un modo per far diventare tutti nemici e farli apparire all’opinione pubblica come chi vuole abbattere la libertà, la democrazia, la libertà di stampa, poi si confezionano le contiguità mafiose. Purtroppo così è la sinistra».
Il coordinatore regionale e senatore Pdl, Filippo Piccone chiede di abbassare i toni rimarcando però che il gesto è di una eccezionale gravità. «Sono rimasto colpito nel profondo, a Berlusconi va tutta la mia solidarietà umana e politica. L’attacco politico verso il presidente è diventato una esaltazione della violenza. Verso le parole di Di Pietro invece ho una personale reazione di disgusto».
«Una aggressione grave e pericolosa», invece per Lorenzo Sospiri «perchè è un gesto che ci riporta ai tempi bui della politica in Italia». Il segretario del Pd Silvio Paolucci conferma la sua solidarietà e quella del partito. «Solidarietà e ripudio di ogni forma di violenza politica». Per il capogruppo Idv, Costantini, invece «E’ un gesto è deprecabile che va condannato. La campagna di odio però la sta innescando Berlusconi, con un progetto eversivo per la nostra democrazia. Se per il Pdl voler abbassare i toni significa accettare la devastazione della Carta Costituzionale, sappiano che l’italia dei valori non l’accetterà mai».