Il reggimento alpini tra la gente
Il “nono”, 88 anni di storia, partecipa all’evento e ottiene la cittadinanza.
TERAMO. La tre giorni di manifestazioni in corso a Teramo per l’80º anniversario della fondazione dell’Ana Abruzzi non è solo un raduno di penne nere in congedo, ma vede protagonisti anche gli alpini in armi. Un evento nell’evento. Il nono reggimento alpini, che fino al 1996 si chiamava battaglione L’Aquila, sarà fisicamente presente a Teramo. Con una rappresentanza stasera, quando in piazza arriverà la sua bandiera di guerra; e domani mattina con un’intera compagnia, che prima aprirà la sfilata che conclude il raduno teramano e poi, concluso il corteo, riceverà dal sindaco Maurizio Brucchi la cittadinanza onoraria di Teramo. Non sarà, questo, solo un gesto formale.
Il legame tra Teramo e il reparto militare con sede all’Aquila è forte. I teramani che militano attualmente nel reggimento (a prevalente composizione abruzzese) sono tanti e, fino al fatidico ’96 che segnò la ristrutturazione dell’esercito, la compagnia addestrativa del battaglione L’Aquila - la 61ª - aveva sede a Teramo. Generazioni di abruzzesi hanno vissuto il primo mese di “naja” nella caserma Grue. Oggi, indubbiamente, molto è cambiato: il 9º reggimento è un reparto di professionisti, in grado di disimpegnarsi nei teatri di crisi in ogni continente. Ma ciò non significa che si sia spezzato il legame con il territorio e le migliaia di alpini in congedo soci dell’Ana. Un’occasione come questa di Teramo serve a ravvivare e rinsaldare questo rapporto.
LA STORIA. Il 9º reggimento Alpini nasce nel 1921 con i battaglioni Vicenza, Bassano, Feltre e Cividale. Dal 1935 è inquadrato nella divisione Julia e costituisce nella sede di Gorizia il battaglione alpini L’Aquila. Il suo motto, “D’aquila penne, ugne di leonessa”, è di D’Annunzio. Il battaglione partecipa alla campagna di Grecia e a quella di Russia, dove si distingue e viene decimato durante i duri combattimenti per sfuggire all’accerchiamento sovietico. Rientrato in Italia, viene sciolto nel settembre 1943. L’unità, ricostituita nel settembre 1944 come battaglione alpini Abruzzi, poi rinominato L’Aquila, combatte in Italia con il gruppo Legnano per passare, a guerra finita, nell’8º reggimento alpini della brigata Julia. Con la ristrutturazione dell’esercito del 1975, al battaglione alpini Vicenza vengono assegnate la bandiera di guerra e le tradizioni del 9º reggimento, che rinasce il 26 agosto 1996 all’Aquila sulla base del preesistente battaglione L’Aquila. Ridislocato nel 1975 da Tarvisio all’Aquila, il 4 settembre 1991 costituisce uno dei reggimenti “pilota” del nuovo ordinamento. Attualmente il 9º alpini è inquadrato nella brigata alpina Taurinense e dipende dal comando delle truppe alpine.
LE MISSIONI. Nel corso dell’ultimo anno, il 9º alpini è stato impegnato in Afghanistan e ha preso parte alle operazioni ancora in atto “Gran Sasso” e “Strade sicure”, in soccorso della popolazione terremotata e per il controllo del centro storico dell’Aquila a seguito del sisma, e all’operazione “Giotto 2009” in occasione del G8. All’estero, ha preso parte alle più recenti operazioni fuori area dell’esercito italiano (Mozambico, Bosnia, Albania, Kosovo, Afghanistan).
Il legame tra Teramo e il reparto militare con sede all’Aquila è forte. I teramani che militano attualmente nel reggimento (a prevalente composizione abruzzese) sono tanti e, fino al fatidico ’96 che segnò la ristrutturazione dell’esercito, la compagnia addestrativa del battaglione L’Aquila - la 61ª - aveva sede a Teramo. Generazioni di abruzzesi hanno vissuto il primo mese di “naja” nella caserma Grue. Oggi, indubbiamente, molto è cambiato: il 9º reggimento è un reparto di professionisti, in grado di disimpegnarsi nei teatri di crisi in ogni continente. Ma ciò non significa che si sia spezzato il legame con il territorio e le migliaia di alpini in congedo soci dell’Ana. Un’occasione come questa di Teramo serve a ravvivare e rinsaldare questo rapporto.
LA STORIA. Il 9º reggimento Alpini nasce nel 1921 con i battaglioni Vicenza, Bassano, Feltre e Cividale. Dal 1935 è inquadrato nella divisione Julia e costituisce nella sede di Gorizia il battaglione alpini L’Aquila. Il suo motto, “D’aquila penne, ugne di leonessa”, è di D’Annunzio. Il battaglione partecipa alla campagna di Grecia e a quella di Russia, dove si distingue e viene decimato durante i duri combattimenti per sfuggire all’accerchiamento sovietico. Rientrato in Italia, viene sciolto nel settembre 1943. L’unità, ricostituita nel settembre 1944 come battaglione alpini Abruzzi, poi rinominato L’Aquila, combatte in Italia con il gruppo Legnano per passare, a guerra finita, nell’8º reggimento alpini della brigata Julia. Con la ristrutturazione dell’esercito del 1975, al battaglione alpini Vicenza vengono assegnate la bandiera di guerra e le tradizioni del 9º reggimento, che rinasce il 26 agosto 1996 all’Aquila sulla base del preesistente battaglione L’Aquila. Ridislocato nel 1975 da Tarvisio all’Aquila, il 4 settembre 1991 costituisce uno dei reggimenti “pilota” del nuovo ordinamento. Attualmente il 9º alpini è inquadrato nella brigata alpina Taurinense e dipende dal comando delle truppe alpine.
LE MISSIONI. Nel corso dell’ultimo anno, il 9º alpini è stato impegnato in Afghanistan e ha preso parte alle operazioni ancora in atto “Gran Sasso” e “Strade sicure”, in soccorso della popolazione terremotata e per il controllo del centro storico dell’Aquila a seguito del sisma, e all’operazione “Giotto 2009” in occasione del G8. All’estero, ha preso parte alle più recenti operazioni fuori area dell’esercito italiano (Mozambico, Bosnia, Albania, Kosovo, Afghanistan).