Irpef, ecco tutte le regole da seguire
Angelone: «Chi ha già pagato le imposte non verrà rimborsato»
L’AQUILA. Chi ha già versato l’Irpef non potrà recuperarla. Chi invece ha atteso l’esito del ricorso dell’Associazione commercialisti del centro Abruzzo potrà fare a meno di pagarla. È il parere del commercialista Alessandro Angelone, uno dei promotori del ricorso al Consiglio di Stato che ha ottenuto la sospensione del pagamento delle tasse in tutti i Comuni della provincia dell’Aquila. Oltre ad Alessandro Angelone il ricorso porta la firma anche del commercialista Cristian La Civita e degli avvocati Maura De Chellis e Monica Buzzelli.
LA CRONISTORIA. Il decreto Tremonti del 9 aprile prevede la sospensione, per tutti i residenti nei territori della provincia dell’Aquila, dei versamenti tributari compresi tra il 6 aprile e il 30 novembre 2009. Poi il decreto Abruzzo del 28 aprile introduce la facoltà per il governo di procedere per ordinanze su tutte le materie del decreto, compresa l’eventuale riattivazione dei versamenti tributari. Il decreto limita il suo ambito applicativo ai Comuni dentro il cratere. Il 6 giugno viene resa nota l’ordinanza 3780 che all’articolo 2 prevede la sospensione dell’agevolazione al 30 giugno per i residenti fuori del cratere e la riattivazione dei versamenti di quanto sospeso fino alla stessa data.
A questo punto si aprono due strade: imprese e lavoratori autonomi vengono chiamati a pagare entro il 16 luglio. Ai lavoratori dipendenti viene concessa l’agevolazione di poter pagare in 5 rate a partire dal 16 luglio. Poi le sentenze del Tar (8 luglio) che respinge e Consiglio di Stato (lunedì) che ribalta tutto.
IL PARERE DELL’ESPERTO. «Per chi ha già versato vedo pochissime possibilità di riprendersi i soldi», spiega Angelone, «perché oggi abbiamo una sospensiva e non un provvedimento di merito. Noi avevano consigliato il ravvedimento operoso (il contribuente può regolarizzare errori o illeciti fiscali, versando entro un certo termine il tributo non pagato, gli interessi e la sanzione ridotta ndr)».
LAVORATORI DIPENDENTI. I lavoratori dipendenti che hanno preso lo stipendio il 27 luglio hanno già avuto la ritenuta dell’Irpef oltre alla rata (equivalente a un quinto) della somma non pagata fino al 30 giugno. In quele imprese private, invece, che pagano gli stipendi entro i primi giorni del mese successivo, per i dipendenti non scatta il prelievo dell’Irpef, né della rata.
LE IMPRESE. Nelle imprese private chi ha pagato entro il 16 luglio non potrà recuperare i soldi; invece, chi ha atteso il Consiglio di Stato è esente dall’obbligo fiscale.
LE SCADENZE. Resta sospeso il pagamento anche per tutte le prossime scadenze. Oggi, 5 agosto, le imprese avrebbero dovuto pagare le imposte dirette (Irpef, Irap, addizionali comunali e regionali), così come il 20 agosto è in scadenza il secondo trimestre dell’Iva. «Fino al 30 novembre», spiega Angelone, «quando scadrà il secondo acconto delle imposte dirette non si pagherà niente».
QUANDO RIMBORSARE. Un provvedimento del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, un decreto conseguente a quello del 8 aprile, dovrà fissare la data per il rimborso.
LA CRONISTORIA. Il decreto Tremonti del 9 aprile prevede la sospensione, per tutti i residenti nei territori della provincia dell’Aquila, dei versamenti tributari compresi tra il 6 aprile e il 30 novembre 2009. Poi il decreto Abruzzo del 28 aprile introduce la facoltà per il governo di procedere per ordinanze su tutte le materie del decreto, compresa l’eventuale riattivazione dei versamenti tributari. Il decreto limita il suo ambito applicativo ai Comuni dentro il cratere. Il 6 giugno viene resa nota l’ordinanza 3780 che all’articolo 2 prevede la sospensione dell’agevolazione al 30 giugno per i residenti fuori del cratere e la riattivazione dei versamenti di quanto sospeso fino alla stessa data.
A questo punto si aprono due strade: imprese e lavoratori autonomi vengono chiamati a pagare entro il 16 luglio. Ai lavoratori dipendenti viene concessa l’agevolazione di poter pagare in 5 rate a partire dal 16 luglio. Poi le sentenze del Tar (8 luglio) che respinge e Consiglio di Stato (lunedì) che ribalta tutto.
IL PARERE DELL’ESPERTO. «Per chi ha già versato vedo pochissime possibilità di riprendersi i soldi», spiega Angelone, «perché oggi abbiamo una sospensiva e non un provvedimento di merito. Noi avevano consigliato il ravvedimento operoso (il contribuente può regolarizzare errori o illeciti fiscali, versando entro un certo termine il tributo non pagato, gli interessi e la sanzione ridotta ndr)».
LAVORATORI DIPENDENTI. I lavoratori dipendenti che hanno preso lo stipendio il 27 luglio hanno già avuto la ritenuta dell’Irpef oltre alla rata (equivalente a un quinto) della somma non pagata fino al 30 giugno. In quele imprese private, invece, che pagano gli stipendi entro i primi giorni del mese successivo, per i dipendenti non scatta il prelievo dell’Irpef, né della rata.
LE IMPRESE. Nelle imprese private chi ha pagato entro il 16 luglio non potrà recuperare i soldi; invece, chi ha atteso il Consiglio di Stato è esente dall’obbligo fiscale.
LE SCADENZE. Resta sospeso il pagamento anche per tutte le prossime scadenze. Oggi, 5 agosto, le imprese avrebbero dovuto pagare le imposte dirette (Irpef, Irap, addizionali comunali e regionali), così come il 20 agosto è in scadenza il secondo trimestre dell’Iva. «Fino al 30 novembre», spiega Angelone, «quando scadrà il secondo acconto delle imposte dirette non si pagherà niente».
QUANDO RIMBORSARE. Un provvedimento del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, un decreto conseguente a quello del 8 aprile, dovrà fissare la data per il rimborso.