REGIONE
L'Abruzzo mette a gara le acque minerali, termali e di sorgente per 20 anni
Pubblicato il bando per l'affidamento in concessione: due sorgenti a Canistro, una a San Vincenzo Valle Roveto e una a Caramanico Terme. Le domande entro luglio
PESCARA. E’ stato pubblicato sul portale STELLA il bando di gara europea a procedura aperta, preparato dall’Aric, l’Agenzia regionale di informatica e committenza, per l’affidamento in concessione, dalla durata ventennale, degli interventi di sfruttamento delle acque minerali, termali e di sorgente per le sorgenti ubicate nella Regione Abruzzo. La scadenza del bando è fissata al 31 luglio 2023 alle ore 12.
Sono quattro i lotti: tre per sorgenti per l'imbottigliamento di acque minerali, di cui due nel comune di Canistro (L'Aquila) e uno in quello di San Vincenzo Valle Roveto (L'Aquila), e una per la gestione di acque termali a Caramanico Terme (Pescara). A Canistro l'acqua finisce nel fiume Liri da circa sette anni per errori della Giunta regionale nell'emanazione dei bandi, per la rinuncia di società che avevano vinto la gara, cioè il player nazionale Norda, e anche per interventi del Tar Abruzzo che ha annullato un bando assegnato alla Santa Croce. Nel caso di Caramanico, la concessione è saltata per il fallimento dell'aggiudicatario.
Il sindaco di Canistro, Gianmaria Vitale, ha sottolineato che «la consultazione preliminare di mercato garantirà una ampia partecipazione di aziende alla futura procedura di gara, la salvaguardia dei livelli occupazionali nonché la limitazione degli impatti ambientali e la riqualificazione infrastrutturale del territorio».
“Con la pubblicazione di questa gara si pone fine a una situazione che ha visto il blocco delle attività termali a causa di un fallimento e a quello dello sfruttamento delle sorgenti a seguito della scadenza della concessione", hanno dichiarato il presidente della Regione, Marco Marsilio, e l’assessore Nicola Campitelli.
"La Regione punta al rilancio del sistema termale e allo sfruttamento delle sorgenti nella convinzione che si possa recuperare quel ruolo importante che si era già registrato in passato, capace di sviluppare da un lato l’aspetto turistico e curativo legato alle terme e alla qualità delle acque abruzzesi e dall’altro economico, attraverso l’aumento dell’occupazione e l’avvio di nuove economie circolari”.